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"La tragedia familiare di Crotone colpisce e addolora profondamente. Soprattutto, naturalmente, per la povera donna, gravemente malata, che è stata uccisa e anche per quella giovane figlia che l'insano gesto ha commesso, per, come sembra certo, porre così fine alla sofferenza della sua mamma. Nel rispetto assoluto della legge e dell'operato di magistrati e giudici che si stanno occupando di questa tragedia, rivolgo un accorato appello affinché, per un fatto di mera pietà umana, a quella sfortunata ragazza venga adesso evitato il carcere". E' quanto afferma, in una nota, Franco Corbelli, del Movimento Diritti Civili.
Matricidio a Crotone: «La solitudine la causa scatenante»
"Sarebbe per lei la fine - prosegue - la follia che la porterebbe alla morte. Per questo auspico e chiedo che si tenga conto del dramma umano che questa ragazza ha, insieme alla madre, malata terminale, vissuto, in solitudine, e che l'ha poi portata a compiere quell'atroce delitto. Quella giovane deve solo essere aiutata, ricoverata e curata. La sua vita è purtroppo oramai dolorosamente segnata e distrutta per sempre. Mi auguro e spero che si trovi una struttura adeguata e disponibile ad accogliere questa sfortunata donna. Chiedo scusa ai familiari della povera donna uccisa per questo mio intervento meramente umanitario, dettato esclusivamente dal dolore e dalla pietà che ognuno di noi prova davanti a tragedie così immani e orribili. L'intervento di Diritti Civili non voleva e non vuole certo essere una forma di assoluzione per chi si è reso responsabile di un crimine così crudele, ma solo un gesto umano nei confronti di una ragazza, che in un momento di disperazione e di follia, ha ucciso, per non vederla e non farla più soffrire, la sua mamma, malata di tumore".