La sentenza

Mario Occhiuto non fece la cresta sui rimborsi del comune di Cosenza, l’ex sindaco assolto anche in appello

I giudici di secondo grado hanno condiviso le tesi difensive, rigettando le richieste pervenute dalla Procura generale che nell'udienza di ieri aveva invocato una condanna a 3 anni e 6 mesi di carcere e la confisca della somma di 250mila euro

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di Antonio Alizzi
5 luglio 2024
11:42
Mario Occhiuto
Mario Occhiuto

La Corte d'Appello di Catanzaro ha assolto Mario Occhiuto, già sindaco di Cosenza e attuale senatore di Forza Italia. L'architetto è accusato del reato di peculato nell'ambito dell'inchiesta denominata "Rimborsopoli Cosenza" che coinvolge pure l'ex capo della segreteria di Occhiuto, Giuseppe Cirò, il cui processo è in corso di svolgimento a Cosenza.


Chiesti 3 anni e sei mesi e confisca di 250mila euro per Mario Occhiuto

La Procura di Cosenza, tramite il pubblico ministero Giuseppe Visconti, titolare del procedimento penale, aveva presentato ricorso avverso il verdetto del tribunale di Cosenza. La procura generale di Catanzaro, nell'udienza di ieri, aveva invocato una condanna a 3 anni e sei mesi di carcere e la confisca della somma di 250mila euro. Richiesta a cui si era associata anche la parte civile, rappresentata dall'avvocato Nicola Rendace.

Difesa soddisfatta

Nel corso della seduta processuale, l'avvocato Nicola Carratelli, difensore di Mario Occhiuto, ha sostenuto le ragioni difensive, evidenziando la liceità delle condotte del sindaco che in primo grado, rito abbreviato, aveva ottenuto l'assoluzione. L'accusa di aver fatto la "cresta" sui rimborsi comunali è caduta nel vuoto per Mario Occhiuto. La difesa ha espresso soddisfazione per la sentenza emessa nella tarda serata di ieri.

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