Il presidente del Parma calcio, Gianpietro Manenti, avrebbe avuto legami con la ‘ndrangheta. La notizia è emersa nel corso delle indagini della Guardia di Finanza che hanno portato all’arresto di Manenti con l’accusa di reimpiego di capitali illeciti. Gli inquirenti hanno reso noto che circa 13 milioni di euro sarebbero stati dirottati verso alcune società che hanno utilizzato tali risorse per avviare attività nel settore delle energie rinnovabili in provincia di Catanzaro.


La presenza di contatti con la ‘ndrangheta è emersa nel momento in cui, gli inquirenti hanno ricostruito gli accessi degli hacker al server di una banca svizzera dove sono stati trasferiti 5 milioni di euro a una società spagnola riconducibile a un certo Guido Tori di Grosseto, arrestato. Ed è qui che spuntano legami con due esponenti della criminalità organizzata calabrese, Michele Fidale e Ilario Ventrice che avevano la funzione di intermediari. La Guardia di Finanza è riuscita a bloccare due trasferimenti di denaro che il gruppo criminale stava per svolgere da una banca svizzera, uno di 10 milioni di dollari e l’altro di trenta milioni di euro.
In carcere, oltre al padron del Parma calcio, sono finite 21 persone. Coinvolte società e aziende, perquisizioni anche alla ragioneria dello stato.