«Mamma, lo sai che oggi tutti i miei compagni avevano la febbre? A me non è venuta. Ho preparato un disegno per il mio nuovo compagno di banco. Glielo darò appena guarisce». Il piccolo Francesco, il nome è di fantasia, si è dato la sua spiegazione. Quella che gli ha suggerito l'innocenza dei suoi otto anni. Non poteva certamente immaginare che la causa di quella inconsueta assenza di massa fosse proprio lui, presenza non gradita in quella classe di terza elementare di un istituto comprensivo del cosentino.

La ricostruzione degli eventi

Il piccolo ha trascorso l'inizio della giornata seduto al banco nell'aula vuota. Poi, per evitargli di rimanere in solitudine per l'intera durata delle lezioni, un insegnante lo ha condotto in un'altra classe insieme ad altri bambini. La madre ha appreso la situazione già alle nove del mattino. È stato il dirigente scolastico a comunicarle al telefono l'inconsueta circostanza. Già avviata una verifica interna tesa ad accertare l'eventuale coinvolgimento o supporto di uno o più docenti nella scelta, assunta dalle famiglie, di lasciare i propri figli a casa. Secondo quanto riferito dal genitore in una lettera aperta indirizzata alle redazioni giornalistiche, l'alunno aveva cambiato sezione alla fine della scorsa settimana. Il trasferimento si era reso necessario poiché da qualche tempo Francesco era stato bollato nella sua classe come “ritardato” per la sua iperattività di cui, a quanto pare, più d'uno si era lamentato.

Esposti a raffica

La questione nel frattempo è finita sul tavolo del garante dell'infanzia e dell'adolescenza Antonio Marziale, al quale la mamma del piccolo si è rivolta. Analoga segnalazione è stata inoltrata alla dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Loredana Giannicola ma anche presso la Procura del Tribunale dei minorenni di Catanzaro per le verifiche ispettive del caso. Avanzata infine dal genitore, una richiesta di accesso agli atti per l’acquisizione di tutti i verbali delle assemblee relative alle riunioni svolte da docenti e genitori della classe di provenienza del minore.

Marziale: «La scuola chiarisca»

Marziale, dopo aver ricevuto la segnalazione della mamma, ha comunicato di essersi «attivato con le autorità scolastiche preposte al fine di verificare gli accadimenti». «Ho ricevuto stamane la segnalazione, registrando una serie concatenata di soprusi, che qualora acclarati risulterebbero davvero pesanti per un bambino e non devono rimanere impuniti – ha aggiunto il garante – perché la scuola è luogo di accoglienza ed integrazione e non già di emarginazione. La madre del piccolino ha redatto ed inviato alla mia attenzione una relazione circostanziata e carica di accadimenti che a scuola non dovrebbero trovare cittadinanza – conclude Marziale – pertanto rimango in attesa che l’autorità scolastica faccia immediatamente luce e mi renda edotto».