Strade invase dal fango, piani bassi delle abitazioni e scantinati allagati. Si è svegliata così questa mattina, Roccabernarda, dopo la forte ondata di maltempo che si è abbattuta nel Crotonese, la notte scorsa. Un temporale di forte intensità che ha messo a dura prova il già fragile territorio, causando disagi soprattutto alla viabilità provinciale.

La ricognizione del Comune

Ieri sera, a causa della forte pioggia, le vie del piccolo centro si sono trasformate in fiumi in piena: «Alcune auto sono state trascinate dalla corrente, c’è mancato pochissimo che ci scappasse il morto» ci spiega il sindaco, Nicola Bilotta, durante uno dei sopralluoghi in giro per il paese. Il Comune è intervenuto con mezzi propri e allertando ditte private per liberare le strade da fango e detriti, garantendo così i collegamenti con Crotone e gli altri centri della provincia.

«Nella prima emergenza sono intervenuti solo i Vigili del fuoco – ci dice ancora il sindaco – e questa mattina abbiamo allertato la Protezione civile e richiesto lo stato di calamità naturale. Per ora, ci stiamo dando da fare noi».
L’ente sta facendo anche una ricognizione in strutture pubbliche e private, e il primo cittadino, in via precauzionale, ha anche disposto la chiusura delle scuole per verificare che gli edifici scolastici non abbiano subito danni. Da un primo controllo sembrerebbe che gli istituti non presentino problemi: «Valuteremo se riaprirle da lunedì» aggiunge Bilotta.

«Bisogna pulire i canali di scolo»

I maggiori disagi si sono verificati all’ingresso del paese. Il sindaco spiega che il Comune era già intervenuto con interventi di pulizia, ma l’eccezionalità della pioggia ha praticamente reso inutile i lavori: «Ho dichiarato lo stato di calamità – dice il sindaco - proprio per ottenere i fondi e procedere alla messa in sicurezza perché ogni anno qui si verifica la stessa cosa. Ci sono i burroni che vanno puliti, noi abbiamo cercato con le forze di un piccolo Comune di intervenire, ma si deve intervenire a livello regionale altrimenti non si risolve niente. Tutto questo è successo perché i canali di scolo, portando acqua e detriti che vengono già dalle montagne, si sono intasati, provocando i danni che stiamo vedendo».

Non è la prima volta che accade

Secondo un uomo che vive nella zona dove si sono verificati i danni maggiori e che per la sesta volta si trova casa allagata, il problema è anche un altro e l’avrebbe denunciato più volte: «C’è un intervento eseguito da un privato che causa in continuazione problemi di inondazione. Hanno tombato un canalone di scolo per oltre 400 metri e quando si tappa e non è più possibile far defluire l’acqua, questa si alza di un metro e mezzo, invadendo la strada e le abitazioni limitrofe».

Intanto, chi ha subito danni, si è già rimboccato le maniche. Nelle case si spazza via l’acqua e il fango e tra i cittadini c’è rabbia: «Non è la prima volta che accade. Due anni fa la stessa cosa, ho dovuto buttare la cucina e gli arredi. Pochi mesi fa avevamo fatto gli ultimi lavori. Ora siamo punto e capo. Nessuno ci ascolta» si sfoga una donna.