VIDEO | La rabbia dei residenti: «Non abbiamo più nemmeno un cucchiaio, siamo rovinati». Nel 2018 si era già verificato lo stesso episodio: «Qui ci sono i nostri sacrifici» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Oggi come quattro anni fa la storia si ripete. Simeri Mare, frazione di Simeri Crichi che si affaccia sulla costa ionica catanzarese è tra le aree più colpite dalle intense precipitazioni cadute nella notte tra sabato e domenica.
Il temporale
Un temporale autorigenerante, un fenomeno estremo che invece di dissolversi continua ad autoalimentarsi. La Protezione Civile per la giornata di sabato aveva diramato un bollettino di colore giallo sulla base delle previsioni fornite dal centro multirischi dell'Arpacal. Nel corso della notte, tuttavia, la sala operativa ha provveduto a contattare i sindaci dei comuni in cui è avvenuto il superamento della soglia di rischio.
Acqua e fango in casa
A due giorni di distanza però a Simeri Mare si spala ancora il fango dalle strade e si tira via l'acqua dalle abitazioni distrutte dall'allagamento. «Ancora siamo pieni d'acqua - conferma un residente con il piano interrato ancora allagato -. Nella giornata di ieri sono venuti i volontari della Protezione Civile, altre istituzioni non ne abbiamo viste. Il solito fiume, il solito terrore e i soliti danni» ricorda della notte tra sabato e domenica. Un'intera area trasformata in piscina, l'acqua non trovando sfogo si è riversata nei piani interrati delle abitazioni dove ha raggiunto anche i tre metri d'altezza.
Il fiume in casa
«Ricordo che è entrata l'acqua dalla finestre del seminterrato, poi ha spaccato tutto ed è arrivata l'ondata e in pochi minuti si è riempito il seminterrato fino alle scale interne» racconta una donna intenta a ripulire ciò che resta ancora intatto dal fango. «È la seconda volta che capita, quindi è normale che uno si arrabbia. Abbiamo una casa, abbiamo i nostri sacrifici». Protezione civile, Vigili del fuoco e volontari per tutta la mattina al lavoro per aspirare l'acqua dalle abitazioni ancora colme d'acqua.
I residenti: «Abbiamo perso tutto»
«Siamo rovinati - commenta il padre di un altro residente -. Sotto si è allagato tutto, abbiamo perso tutto. Mia figlia con mio genero sono distrutti, stiamo cercando di dare una mano per smaltire ciò che è rimasto». Nei seminterrati dove l'acqua è stata aspirata è rimasto uno strato di fango: sugli utensili di cucina, nei bagni, nelle stanze da letto. «C'è tanta rabbia e amarezza. Abbiamo perso tutto. Non abbiamo nemmeno una forchetta, è tutto perso» racconta un anziano che per la seconda volta assiste alla devastazione: «All'epoca la Regione ci aveva detto che ci aiutava e ancora non ci ha dato niente, adesso chissà come va a finire però la Regione non ci deve abbandonare».
Auto distrutte
C'è chi ha l'abitazione mezza distrutta dall'acqua e chi ha perso le auto, trascinate per metri dalla forza della corrente. «Dall'una e mezza fino alle 7 senza luce, il terrore. Perchè restare chiuso, non potendo uscire e l'acqua che entra dalle finestre e dalle porte ti senti chiuso, è qualcosa di orribile».
A pochi metri di distanza la linea ferroviaria ionica interrotta. I binari rimasti appesi nel vuoto a causa di uno smottamento.