«Capiamo che l'Italia versa in un momento delicato però abbiamo bisogno di risposte. Perché noi stavamo morendo in quelle case». Chiedono risposte i cittadini di Simeri Crichi dopo le pesanti conseguenze dell'ondata di maltempo che lunedì scorso, a causa dell'esondazione del torrente Fegato, ha distrutto centinaia di case, allagato interi quartieri, lasciando solo un cumulo di macerie. Dopo quattro giorni si continua a lavorare per riportare Simeri Mare in condizioni di normalità.


Una situazione per la quale il sindaco Pietro Mancuso chiede lo stato di calamità naturale in occasione di una seduta aperta della giunta comunale presso la delegazione di governo della frazione marina alla quale hanno partecipato diversi amministratori locali della zona, il presidente della provincia di Catanzaro Sergio Abramo e il deputato Domenico Furgiuele. «Oggi andremo a deliberare sulla richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza e dello stato di calamità naturale - ha sottolineato il sindaco - i cittadini che hanno perso i ricordi e che hanno un mutuo da pagare sulle case devastate da questo evento straordinario, chiaramente devono essere tutelati. E allora è responsabilità nostra portare avanti le loro istanze e rispondere alla loro richiesta di aiuto e soccorso».


Non c'è tempo da perdere nemmeno per il neo presidente della provincia di Catanzaro. Per Abramo è necessario darsi delle priorità, una tra tutte far fronte al dissesto idrogeologico. «Ora noi dobbiamo innanzitutto intervenire con i nostri tecnici per vedere come mettere in sicurezza subito la zona, perché c'è una somma urgenza; secondo, intervenire con questo decreto da parte del Ministero per vedere se una parte dei fondi possono essere dati come risarcimento; terzo, costringere la Regione a mettere una grossa cifra. Il motivo per cui oggi sono venuto qui - ha aggiunto Abramo rivolgendosi ai cittadini - è proprio per dirvi questo ma soprattutto per avviare un'azione forte nei prossimi mesi». «Sulla tempistica oggi non vi possiamo dare delle rassicurazioni - ha aggiunto Furgiuele - ma sicuramente stiamo lavorando già sul problema. Anche perché io ho visto la drammaticità che ha vissuto il mio territorio, il lametino. Collegheremo il tutto affinché si possano dare risposte concrete. Oliverio non si potrà sottrarre perché sarà sollecitato da noi quotidianamente». Un bel segnale per i cittadini che però sottolineano: «Saremo completamente soddisfatti solo quando risolveranno il problema. Siamo ancora con le mani nel fango, senza una casa, perché stiamo dormendo da amici. Quello che vogliamo sono risposte in tempi brevi».