L'avrebbe picchiata, presa a calci, percosso  le mani con un bastone di legno. E non contento l'avrebbe afferrata per i capelli,  battendole la testa al pavimento sferrandole calci all'addome. Il gup del Tribunale di Catanzaro Assunta Maiore ha rinviato a giudizio un 64enne di un piccolo centro del Catanzarese accusato di violenza sessuale maltrattamenti in famiglia e lesioni personali pluriaggravate nei confronti di una minorenne straniera . Un incubo durato undici anni. L'uomo, secondo l'accusa, avrebbe ripetutamente inferto gravi violenze alla minorenne ospitata nella sua casa per un periodo di circa 90 giorni ogni volta, in occasione di affidi temporanei durate i quali la ragazzina si trovava in Calabria. Periodi in cui, secondo le accuse l'uomo  avrebbe finanche stretto il collo della ragazzina, l'avrebbe insultata e umiliata.  L'imputato, che risponde anche di  abusi sessuali, avrebbe approfittato della giovane che aveva in cura, palpandola e costringendola a subire morbose attenzioni. Un dramma che si è interrotto solo quando la ragazzina non è scappata una sera dall'abitazione dell'uomo andando a chiedere aiuto ai suoi amici del posto, che l'hanno convinta a rivolgersi a un avvocato che, prontamente, ha informato l'Ufficio minori della Questura. Di qui le indagini conclusesi con una richiesta di rinvio a giudizio che il pubblico ministero, Paolo Petrolo, ha ribadito in aula e che il gup ha accolto mandando l'imputato a processo che avrà inizio il 21 maggio davanti al tribunale collegiale di Catanzaro. In aula a difendere il 64enne l'avvocato Giancarlo Pittelli  e  la presunta vittima ormai maggiorenne, che si è costituita parte civile con l'avvocato Eugenio Perrone.


Gabriella Passariello