Multe salatissime per gli attivisti che hanno partecipato alle manifestazioni tra Cosenza e Catanzaro del novembre scorso, ma alcuni neanche erano presenti
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«Parliamo, più o meno, di 400mila euro di multe, almeno questo è il dato che abbiamo raccolto finora. Io stessa dovrei pagare 3.200 euro ma in questo periodo di forte crisi non saprei proprio come recuperare questo denaro». Dal collettivo “Calabresi in mobilitazione per la sanità pubblica” sventolano i bollettini arrivati per posta uno dietro l’altro. Molti attivisti sono stati identificati e poi sanzionati per aver preso parte alle manifestazioni che si sono svolte tra Cosenza a Catanzaro nel novembre scorso.
«Contestare l’assembramento per un corteo drive-in mi fa sorridere, eravamo tutti in auto, cosa sanzionano? Le macchine? E poi una cosa la voglio sottolineare: denunciano noi che siamo attivisti, che parliamo con la gente, che cerchiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica su argomenti delicati come la sanità, e invece restano al sicuro, neppure sfiorati dall’ombra di un’accusa, personaggi che da anni hanno portato al collasso la nostra regione».
In tutta questa faccenda di avvisi e sanzioni, è nato un piccolo giallo. «Hanno multato anche persone che neanche c’erano alla manifestazione. Una ragazza si trovava addirittura fuori dal Paese, un ragazzo non era in città, e ha le prove. Le forze dell'ordine hanno evitato la contestazione sul posto per questioni di sicurezza, così hanno scritto. Ed ecco il risultato: bollettini con cifre astronomiche da pagare inviate a ragazzi che la piazza l’hanno vista solo in televisione o sui social».