Sottratti i soldi guadagnati come bracciante agricola e diversi indumenti, poi recuperati dai carabinieri. I due sono stati trasferiti in carcere
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Nel tardo pomeriggio di ieri, 22 luglio, a Maida, i Carabinieri della Compagnia di Girifalco hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Lamezia Terme a carico di due coniugi di nazionalità bulgara, ritenuti responsabili di rapina aggravata, estorsione e violenza privata, perpetrate a danno di una loro connazionale.
L’episodio si era consumato nella notte del 18 luglio, presso l’abitazione della vittima, nel centro storico di Maida. Quest’ultima, conoscendo i propri aggressori, avrebbe aperto la porta di casa, ma sarebbe stata percossa, strattonata, minacciata e privata violentemente di un borsellino, contenente dei risparmi, guadagnati nel corso degli ultimi mesi come bracciante agricola, oltre a tre grosse buste di indumenti che la malcapitata aveva preparato per un imminente viaggio di ritorno nella terra d’origine.
La donna è stata soccorsa dai militari della Stazione di Maida e dai colleghi dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Girifalco. Raccolti i primi elementi indiziari, gli inquirenti hanno dato corso a perquisizioni, riuscendo qualche ora dopo a recuperare e riconsegnare alla vittima la somma di 1.830,00 euro e gli indumenti sottrattile. Nelle successive 48 ore, a seguito di mirate indagini, dove venivano raccolte anche preziose testimonianze di terzi soggetti, sono emersi validi elementi di reità che, tempestivamente comunicati all’Autorità Giudiziaria di Lamezia Terme, hanno consentito l’emissione del provvedimento restrittivo. Le risultanze investigative hanno fornito gravi indizi di colpevolezza nei confronti di due persone, di 51 e 49 anni, entrambi trasferitisi nel territorio maidese da molti anni. I due sono stati trasferiti in carcere.