I beni confiscati in via definitiva alle mafie verranno assegnati direttamente al terzo settore. Lo ha deciso il consiglio direttivo dell'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), che ha approvato i criteri per la predisposizione del primo bando che riguarderà oltre tremila unità immobiliari.

Gli enti e le associazioni interessati, informa il Viminale, potranno presentare ora progetti di funzionalizzazione e di recupero dei beni confiscati in relazione a cinque aree tematiche, che vanno dal sociale, alla ricerca e occupazione, dalla salute e la prevenzione alla cultura e alla sicurezza e legalità. Un passo importante, quindi, sottolinea il ministero, «per valorizzare la capacità propositiva dei soggetti appartenenti al Terzo settore, nell'ottica della sussidiarietà e di solidarietà che sono tra i valori ispiratori della normativa sui beni confiscati alle mafie».

Il bando prevede che ai progetti possa essere garantito un contributo fino a ventimila euro, a valere sulle risorse dedicate dalla ultima legge di Bilancio che ha stanziato per il triennio 2020-2022 un milione di euro per ciascuna annualità.