Un episodio agghiacciante è avvenuto nei giorni scorsi a Squillace. Un cane femmina, di taglia piccola, è stata trovata uccisa e appesa a un cancello di un cantiere edile del comune catanzarese. Sul posto sono intervenuti i carabinieri forestali, la Polizia locale, incaricati della Asp e volontari animalisti tra cui la Vice-Presidente nazionale Lndc Serena Voci.


Quello che inizialmente era sembrato un tipico caso di maltrattamento e uccisione, fenomeni purtroppo ancora molto comuni in quella zona e non solo, si è rivelato essere in realtà un tentativo di intimidazione nei confronti dei proprietari del cantiere edile, incaricato della costruzione di due fabbricati. A un esame più approfondito, infatti, sono stati trovate delle cartucce inesplose legate sul corpo del cane, in bocca e sulle zampe anteriori, a voler rimarcare il carattere intimidatorio del gesto. Si indaga per capire se il grave atto sia stato rivolto al cantiere o ai proprietari del terreno.


«Sono profondamente addolorata e indignata per questo ennesimo episodio di crudeltà - afferma Serena Voci. Un essere vivente e innocente è stato barbaramente ucciso per quello che sembra essere un regolamento di conti tra persone che di umano non hanno niente. È ora di dire basta a questa cultura violenta che considera gli animali delle cose di cui disporre e di cui servirsi per i propri scopi, anche quelli più beceri».


Dello stesso avviso Piera Rosati, Presidente nazionale Lndc: «Mi auguro che le indagini vengano svolte con la dovuta attenzione per risalire agli autori di questo gravissimo gesto. Dal canto nostro abbiamo ovviamente sporto denuncia, per ora contro ignoti, ai sensi dell’art. 544-bis che punisce l’uccisione di animali con una pena fino a due anni di reclusione. A tal proposito faccio di nuovo appello alle forze politiche affinché le leggi contro i reati a danno degli animali vengano inasprite perché la realtà dei fatti è che, ad oggi, nessuno paga per queste efferatezze», ha concluso la presidente.