VIDEO | Con il sottofondo della sua chitarra l'abbraccio della comunità e di tutti i colleghi del network all'operatore e regista tragicamente scomparso giovedì a Buonvicino
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Per l’ultimo saluto a Michele Porcelli, nella sua Limbadi, c’è il sottofondo della sua chitarra. Nel rispetto delle norme anti-Covid, l’abbraccio della sua comunità ai familiari, si è fuso con quello dei tanti giornalisti e operatori, arrivati da ogni parte della Calabria per un sentito omaggio al collega morto durante un servizio televisivo, giovedì scorso.
Una cerimonia religiosa che è stata anche un rito civile, punteggiato dai simboli di tutta una vita: la passione per la musica e l’attaccamento alla professione.
Ricordi e nostalgia, dolore e rabbia che tra le navate del Duomo si sono elevati a partire dal pensiero di una parabola esistenziale tragica, fino alla caduta di Buonvicino – nel Cosentino – che ha ispirato le parole del parroco.
Accanto ai familiari, l’altra famiglia di Michele rappresentata dai vertici editoriali e aziendali del network LaC e dai colleghi che si sono fatti interpreti di una pronta reazione allo strazio, intitolando gli studi televisivi di Vibo Valentia al collega con cui gomito a gomito hanno condiviso una avventura esaltante.
Fino al suo ultimo viaggio, per un distacco che idealmente non è definito. Per tutti coloro che ne hanno apprezzato le doti umane e professionali.