Attiviste, professioniste e semplici cittadine si sono ritrovate questo pomeriggio davanti al consultorio familiare di Bivongi, per chiedere a gran voce il mantenimento della struttura a rischio chiusura a distanza di due anni dopo il pensionamento dell’ultima ostetrica in servizio.

«Ci ritroviamo depotenziati e chiusi – è il grido d’allarme dell’attivista Adele Murace – con il pensionamento dell’ultima ostetrica significa perdere un presidio socio-sanitario importante per il territorio. Si tratta di strutture che non possono essere lasciate indietro rispetto alle altre. In questo momento nello Stilaro questo diritto ci è negato, il consultorio viene aperto solo due volte a settimana a causa della mancanza del personale di base che deve essere garantito. L’Asp? Ci sta ascoltando, ma noi aspettiamo da un anno l’assunzione di altro personale che non è mai arrivato». Continua a leggere su Il Reggino