«Io ho visto cose orrende quando ancora non ero un uomo, ero un ragazzo. Cose che non si possono neanche spiegare, che non si possono cancellare e che fanno parte della mia vita. Io non sono una persona come tutte le altre, ho una piaga dentro. Ho i miei silenzi, i miei incubi, i miei momenti di depressione». Aveva solo 13 anni quando oltrepassò il cancello di Auschwitz e Birkenau, Samuel Modiano, detto Sami. Era un ragazzino dell’isola greca di Rodi catturato dai tedeschi con tutta la comunità ebraica, costretto a vivere l’orrore dei campi di sterminio. I suoi occhi innocenti hanno assistito alla morte  di familiari e amici fino a rimanere solo al mondo a lottare per la sopravvivenza. Oggi ha 89 anni e una missione da compiere.

«Per questo ho vissuto»

«Porto la mia testimonianza ai ragazzi perché desidero che quello che io ho subito, non lo subisca più nessuno». Nel 2013 Modiano, ormai uno degli ultimi sopravvissuti  di Auschwitz, decide di raccontare la sua storia nelle pagine del libro Per questo ho vissuto, in cui spiega cosa significa ricominciare a vivere dopo essere sfuggito agli orrori del campo di sterminio. Un’esperienza che lo stesso ha trasferito nell’auditorium dell’istituto Fermi agli studenti catanzaresi, rimasti affascinati dalle sue parole, dalle quale viene fuori anche l’incontro con Primo Levi. «A quell’epoca era una semplice persona come me, dopo è diventato Pirmo Levi. Ma ho incontrato anche Piero Terracina, Settimio Limentani. Tutte persone che hanno subito la mia stessa sorte. E’ importante che i ragazzi sappiano quello che è successo perché quando noi sopravvissuti non ci saremo più, saranno loro a fare la nostra parte e a fare in modo che questa barbarie che c’è stata nel secolo scorso non debba più succedere».

Le scuole

All’incontro "Storia e memoria, la parola ai testimoni" hanno partecipato gli studenti degli istituti I.C. Gianni Rodari di Soveria Mannelli, I.I.S. Fermi di Catanzaro, I.C. Casalinuovo di Catanzaro, I.C. Gatti di lamezia Terme, I.I S. Costanzo di Decollatura, I.C di Serrastretta. “L’olocausto è una pagina del libro dell’umanità da cui non dovremmo mai togliere l segnalibro della memoria”, questa la frase di Primo Levi scelta per la targa che dirigenti scolastici, insegnanti e alunni hanno consegnato a Modano come segno di gratitudine e riconoscenza.