Esporre fuori dalle case un lenzuolo bianco in segno di protesta per rivendicare il diritto ad avere una sanità migliore in Calabria. E’ l’idea lanciata Antonino Musolino, medico neurochirurgo di Roccella Jonica in quiescenza, attraverso un gruppo su Facebook che ha già registrato migliaia di adesioni. Un segnale di protesta civile per attirare l'attenzione delle istituzioni sulla catastrofica situazione che vige in Calabria nel Sistema Sanitario.

«Da più di 11 anni si parla di un debito di bilancio – dice Musolino - definito ormai insanabile dagli stessi esperti del settore e di una riorganizzazione del sistema sanitario ma, dopo il provvedimento di sciogliere l'azienda Sanitaria di Reggio e di Catanzaro per infiltrazioni mafiose, a Roma l'unica decisione presa da governi di destra o di sinistra, è stata quella di affidare il compito di mettere ordine nella sanità a dei commissari il cui operato, fino ad oggi, è stato un completo fallimento. Nulla è cambiato, anzi le cose sono peggiorate».

Nel mirino del medico roccellese i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che arriveranno in misura molto minore rispetto a quanto stabilito dai criteri europei di assegnazione. «Il Recovery destinato dall'Europa – sostiene il medico roccellese - deve essere utilizzato per garantire al Sud ed alla Calabria, prima che altrove, un vero piano strategico di riorganizzazione della sanità, annullando il debito sanitario che strozza ogni possibilità di miglioramento».

«Noi calabresi siamo stanchi di essere gli ultimi della classe, perché noi non siamo secondi a nessuno. Altre proteste seguiranno, per far sentire forte le nostre voci contro le ingiustizie e le emarginazioni. Occorre trovare le necessarie soluzioni per garantire a noi del Mezzogiorno e della Calabria di poterci curare nella nostra terra, dove le eccellenze sono numerose sia in campo sanitario che in tanti altri campi» conclude Musolino.