Sette progetti finanziati, per un totale di quasi 22 milioni di euro. È soddisfatto il vescovo della diocesi di Locri-Gerace monsignor Francesco Oliva, che stamattina nel salone dell’Episcopio di via Garibaldi a Locri ha presentato ufficialmente il programma di assegnazione da parte del Ministero della Cultura di risorse finanziarie per la messa in sicurezza sismica nei luoghi di culto attraverso i fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza (qui tutti i siti finanziati in Calabria). «È una sfida che vogliamo raccogliere provando a rispettare le modalità di intervento – ha espresso Oliva - ma anche i tempi che sono abbastanza ristretti. Ci teniamo molto sperando nella laboriosità e nella competenza dei nostri uffici diocesani».

Gli interventi riguarderanno il miglioramento sismico alcuni importanti strutture di proprietà della diocesi locrese. Nel dettaglio i cantieri saranno aperti a Caulonia per interventi che interesseranno la chiesa dell’Immacolata (2.880.000 euro), la chiesa del Rosario (1.500.000 euro) e l’eremo di Sant’Ilarione Abate (4.660.000 euro); e poi ancora a Gerace per la Basilica minore (6.830.000 euro), a Gioiosa Jonica per la Chiesa di Maria Addolorata (1.170.000 euro), al Santuario della Madonna di Polsi di San Luca (2.850.000 euro) e a Siderno per la chiesa di San Carlo Borromeo.

La diocesi sarà anche il soggetto attuatore esterno per conto del Ministero guidato da Dario Franceschini. «Queste funzioni di carattere pubblico devono sottostare a precise leggi dello Stato, come il codice degli appalti – ha rimarcato il direttore dell’ufficio per i beni culturali della diocesi locrese don Fabrizio Cotardo - C’è una grossa responsabilità da parte dell’ufficio, perchè dovrà coordinare questi contributi statali. Quindi noi ci assumeremo per primi l’onere di portare avanti tutta la parte burocratica e la direzione dei lavori al fine di monitorare tutti i cantieri».