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"Cominciamo ad avvertire, unitamente alla stanchezza di dover lottare contro un nemico spietato, un terribile sentimento di insicurezza e estrema vulnerabilità tale da fare temere per la stessa incolumità dei nostri lavoratori, degli amministratori e persino dei passeggeri. Pertanto avvertiamo il diritto, oltre che il dovere nei confronti dei nostri dipendenti, dello loro famiglie e dei nostri stessi utenti, di chiedere ad alta voce la vicinanza dello Stato e delle istituzioni locali, consapevoli che da soli non abbiamo più le energie per andare avanti. Aiutateci".
Lo afferma Gesualdo Federico, amministratore unico delle Autolinee Federico, all'indomani dell'incendio che, a Locri, ha distrutto 14 autobus della società.
"Senza andare troppo a ritroso si ritiene più che significativo ricordare che solo negli ultimi 30 mesi ci sono stati incendiati 25 pullman. Forse un record, ahinoi, negativo, di cui avremmo fatto volentieri a meno. Adesso la misura è veramente colma. L'inqualificabile evento doloso ci impone una riflessione sul modo stesso in cui debba essere interpretato l'impegno imprenditoriale, prendendo le mosse da quella che è la storia della nostra azienda. Con attività concrete, riteniamo di avere dimostrato che è possibile fare impresa onestamente anche nel profondo sud, terra asfissiata dalla nefasta presenza della criminalità organizzata, ispirando il nostro agire ai principi della legalità e della serietà ed onorando sempre, in maniera rigorosa e puntuale, tutti gli impegni contrattuali nei confronti dei nostri dipendenti e delle nostre decine di fornitori. Confidiamo, naturalmente, nel lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura e ringraziamo quanti, e sono davvero tanti tra rappresentanti istituzionali e cittadini, ci hanno manifestato solidarietà e vicinanza con attestati di stima e inviti a non mollare. Purtroppo però la solidarietà non è più sufficiente. E non è una questione economica, o almeno non solo economica. I danni materiali subiti - sostiene ancora l'amministratore unico - sono ingenti e richiederanno uno sforzo ed un impegno finanziario straordinario. Ma i segni indelebili di quanto accaduto sono soprattutto morali ed esistenziali. Un'amarezza profonda, mischiata a rabbia ed incredulità, che mette in discussione l'impegno di una vita intera vissuta all'insegna del lavoro onesto, di sforzi e sacrifici".
INTERVISTA AL SINDACO DI LOCRI