VIDEO | La scure del Tribunale si abbatte sui clan reggini con pene spesso superiori a quelle chieste dalla pubblica accusa. Ma ci sono anche 100 assoluzioni, 40 in più rispetto a quelle sollecitate dalla Procura. L'inchiesta ha fotografato strutture, organigramma e affari di 23 famiglie di 'ndrangheta
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Anche a Locri, supera lo scoglio del primo grado l’inchiesta “Mandamento Jonico”, l’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e difesa in aula dai pm Diego Capece Minutolo, Giovanni Calamita e Francesco Tedesco, che ha fatto luce su organigramma, strutture e affari di 23 famiglie della ‘ndrangheta della Jonica, più uomini dei clan di Reggio che alle famiglie della Locride hanno sempre guardato. Una fotografia dinamica e approfondita delle strutture criminali che operano su un territorio che va dall’hinterland reggino alla Locride confermata dai giudici, fatta eccezione per Bovalino, dove a detta del Tribunale di Locri non si può individuare un autonomo locale di ‘ndrangheta. Su 166 imputati, oltre 70 sono le condanne, arrivate anche fino a 30 anni di reclusione e talvolta anche superiori a quanto chiesto dall’accusa, che hanno raggiunto vecchi e nuovi boss della Locride come Vincenzo Cordì, condannato a 36 anni ridotti a 30 per i limiti imposti dal codice, Santo Palamara (29 anni), Leo Zappia (26 anni) e Francesco Mollica (22 anni). Novanta le assoluzioni a fronte dei 42 fra non luogo a procedere e assoluzione chiesti dalla pubblica accusa, ma non più di una ventina dei “salvati” era a processo per accuse di mafia. In più di un caso invece, quelle che per la procura erano estorsioni piene sono state derubricate a meri episodi di violenza privata e toccherà attendere le motivazioni per comprendere il perché.
L’inchiesta
Nonostante questo l’impianto dell’inchiesta regge e si conferma l’immagine sconfortante di uno “Stato” che pretende di essere parallelo e alternativo alla Repubblica e parla per bocca di soggetti come Giuseppe Ringo Morabito, nipote di don Peppe Tiradritto e autoproclamato Re sole della Locride, che intercettato dice «Lo Stato qua sono io, la mafia originale, non quella scadente». E forse non a caso. Perché – è emerso dall’indagine – nella jonica la ‘ndrangheta controlla tutto. Gli appalti, l’edilizia pubblica, quella privata, le elezioni, infiltrandosi nei cantieri finisce per guadagnare anche sui beni che le sono stati confiscati, regola con i propri tribunali i rapporti fra gli associati e fra i clan, istruisce processi, commina sanzioni. E si incunea nelle amministrazioni comunali, lucra sul pubblico collezionando innumerevoli turbative d’asta attraverso il metodo dei “lavori di somma urgenza”, il controllo di forniture, l’imposizione di manodopera e materiali a ditte compiacenti, o ancora la fittizia intestazione di società usate per accaparrarsi l’appalto. Uno Stato altro che formalmente non c’è ma pretende di governare, non solo la vita pubblica ma anche quella privata, arrivando a “regolare” le relazioni sentimentali di giovanissime figlie di boss, punendo ex fidanzati stufi o fedifraghi. E per molti diventa un modello. Lo hanno scoperto i carabinieri ascoltando i familiari del boss Antonio Cataldo “Papuzzella”, la cui figlia quindicenne ha raccontato alla madre di essere stata avvicinata da un compagno di scuola, che le avrebbe dato una lettera “di autocandidatura” da consegnare al padre, alla successiva visita in carcere. Un regime che oggi ha ricevuto un duro colpo.
Condanne e assoluzioni
1. Agresta Domenico non luogo a procedere
2. Aligi Santo Giuseppe - assoluzione
3. Aguì Roberto 13 anni e 6 mesi
4. Alvaro Paolo 18 anni
5. Ammendolea Alessandra – non luogo a procedere
6. Aramini Giovanni – assoluzione
7. Armocida Costantino (cl. ’88) – assoluzione
8. Armocida Costantino (c. ’74) – assoluzione
9. Armocida Domenico – assoluzione
10. Armocida Giuseppe assoluzione
11. Armocida Nicola assoluzione
12. Balzano Carmelo 20 anni e 2.300 di multa
13. Barbaro Antonio (cl. ’73) 25 anni e 5mila euro di multa
14. Barbaro Antonio (cl. ’68) assoluzione
15. Barbaro Francesco assoluzione
16. Barbaro Giuseppe – 12 anni
17. Barbaro Marianna – assoluzione
18. Barbaro Pasquale (cl. ’51) 15 anni
19. Barbaro Rosario (cl. ’40) – 6 anni
20. Barbaro Rosario (cl. 88) - assoluzione
21. Barbaro Saverio –assoluzione
22. Bonavita Adriana – assoluzione
23. Borelli Carlo – 5 anni
24. Bouhaj Saadja – 2 anni
25. Bova Rosanna – assoluzione
26. Camera Maurizio – assoluzione
27. Caparelli Carlo – 6 anni e 700 euro di multa
28. Capogreco Vincenzo – 4 anni e 1500 di multa
29. Carbone Giuseppe – assoluzione
30. Carbone Michele –9 anni
31. Careri Vincenzo – assoluzione
32. Caruso Domenico – assoluzione
33. Casili Carmelo – assoluzione
34. Cataldo Vincenzo – 5 anni 6 mesi
35. Chiellino Francesco – assoluzione
36. Cirillo Marilena – assoluzione
37. Consoli Giovanni – non luogo a procedere
38. Cordì Domenico – 13 anni e 6 mesi 6 anni e 2mila euro di multa
39. Cordì Vincenzo – 30 anni – 36 anni di reclusione ridotti a 30 per i limiti previsti dal codice
40. Cosenza Francesco – assoluzione
41. Cosenza Paolo – assoluzione
42. Crea Pasquale Antonio –assoluzione
43. Cucinotta Gianfranco – assoluzione
44. Cufari Giovanni – assoluzione
45. D’Agostino Luciano – assoluzione
46. Favasuli Francesco – assoluzione
47. Femia Laura – assoluzione
48. Filice Antonio – assoluzione
49. Filippone Antonio – 2 anni e 6 mesi
50. Floccari Ennio – assoluzione
51. Floccari Silvio – assoluzione
52. Foti Costantino Antonio 5 anni e 500 euro di multa
53. Frascà Domenico Antonio 5 anni e 500 euro di multa
54. Giorgi Sebastiano – 14 anni e 11 mesi
55. Grisolia Francesco – assoluzione
56. Gullì Domenico – 9 anni
57. Hreshchuk Iryna – assoluzione
58. Iamundo Maria – assoluzione
59. Ielo Carmelo –18 anni
60. Ietto Antonio (cl. ’53) –24 anni e 5mila euro di multa
61. Ietto Antonio (cl. ’90) – assoluzione
62. Ietto Carmelo Gaetano 20 anni e 5mila euro di multa
63. Ietto Francesco – assoluzione
64. Ietto Giuseppe – 14 anni
65. Ietto Natale – assoluzione
66. Ietto Soccorsa – assoluzione
67. Lacopo Michele – 3 anni e 300 euro di multa
68. Larosa Annibale – assoluzione
69. Larosa Paolo – assoluzione
70. Longo Giuseppe – assoluzione
71. Luciano Vincenzo – non doversi procedere perché l’azione penale non poteva essere esercitata per difetto di querela
72. Maani Essadia – 4 anni e 6 mesi 1anno e 6 mesi con pena sospesa
73. Maji Nadia – assoluzione
74. Manglaviti Antonio – 15 anni
75. Manglaviti Giovanni 19 anni
76. Manglaviti Sebastiano – 15 anni
77. Marcianò Giuseppe – assoluzione
78. Martelli Giuseppe – 18 anni
79. Marvelli Giuseppe –24 anni
80. Marvelli Paolo – 12 anni
81. Mazzola Christian – assoluzione
82. Mazzola Manuela – assoluzione
83. Miceli Tommaso – non doversi procedere perché l’azione penale non poteva essere esercitata per difetto di querela
84. Milieri Francesco –6 anni e 8 mesi
85. Minnella Rosa – 1 anno e 8 mesi con pena sospesa
86. Mollica Arcangelo – 13 anni
87. Mollica Francesco – 22 anni e 6 mesi
88. Mollica Leo – 12 anni
89. Musolino Domenico – 22 anni e 6 mesi
90. Musolino Rocco – assoluzione
91. Nastasi Domenico 12 anni
92. Nicolò Antonino – non doversi procedere perché l’azione penale non poteva essere esercitata per precedente giudizio sui medesimi fatti
93. Nirta Bruno – assoluzione
94. Nobile Giuseppe – assoluzione
95. Occhibelli Leonardo – non doversi procedere perché l’azione penale non poteva essere esercitata per difetto di querela
96. Orlando Antonio – 5 anni e 500 euro di multa
97. Orlando Massimo – 6 anni e 700 euro di multa
98. Palamara Santo – 29 anni
99. Palumbo Luigi – non luogo a procedere
100. Pangallo Maria Carmela – assoluzione
101. Panuzzo Francesco – assoluzione
102. Parrotta Paola – 1 anno e 8 mesi con pena sospesa
103. Pelle Antonio – 14 anni e 6 mesi e 1300 euro di multa
104. Pelle Domenico 4 anni e 1200 euro di multa
105. Pelle Giuseppe –18 anni e 6 mesi e 2100 euro di multa
106. Pelle Sebastiano – assoluzione
107. Perre Giuseppe – non luogo a procedere per morte del reo
108. Perri Pasquale – assoluzione
109. Pipicella Caterina – assoluzione
110. Pipicelli Paolo Salvatore – assoluzione
111. Policheni Leonardo – 25 anni 18 anni
112. Polito Antonio – 18 anni 9 anni
113. Pratticò Antonio – 15 anni
114. Raffaele Alessandro – assoluzione
115. Resistenza Femia Concettina – assoluzione
116. Resistenza Femia Luigi – assoluzione
117. Resistenza Femia Rocco Antonio – assoluzione
118. Richichi Antonio – assoluzione
119. Richichi Gaetano –23 anni in continuazione
120. Rodi Teresa – assoluzione
121. Romeo Anna – assoluzione
122. Romeo Nicola 5 anni e mille euro di multa
123. Romeo Paolo – assoluzione
124. Romeo Salvatore – assoluzione
125. Romeo Tommaso Pasquale – 20 anni 12 anni
126. Santanna Domenico –12 anni
127. Santanna Filippo – 9 anni
128. Scali Gianluca –5 anni e 500 euro di multa
129. Scipione Tonino – 9 anni
130. Sergi Antonio – 23 anni e 5000 euro di multa
131. Sergi Carmine – 25 anni
132. Sergi Giovanni - assoluzione
133. Sergi Giuseppe – 24 anni e 5mila euro di multa
134. Sergi Rosario – assoluzione
135. Sergi Vincenzo –14 anni
136. Sgambellone Francesca – assoluzione
137. Spagnolo Rossella – assoluzione
138. Spanò Francesco – assoluzione
139. Spanò Vincenzo – assoluzione
140. Staltari Aurelio –18 anni
141. Staltari Rosario – assoluzione
142. Sterrantino Assunta – assoluzione
143. Strangio Antonio – assoluzione
144. Surace Patrizia – assoluzione
145. Talia Carmelo –18 anni e 3 mesi
146. Tavarnesi Mario Gaetano assoluzione
147. Trimboli Pasquale – assoluzione
148. Ursini Lina – assoluzione
149. Ursino Luigi Stefano – assoluzione
150. Varacalli Domenico – assoluzione
151. Varacalli Fabio – assoluzione
152. Varacalli Ferdinando – assoluzione
153. Varacalli Luigi – assoluzione
154. Venezia Benito – assoluzione
155. Violi Attilio Vittorio –22 anni e sei mesi
156. Zappia Bruno assoluzione
157. Zappia Leo – 28 anni
158. Zavettieri Antonio – assoluzione
159. Zavettieri Francesco – assoluzione
160. Zavettieri Mario – assoluzione
161. Zimbalatti Giuseppe – assoluzione
162. Zito Renato – assoluzione
163. Zito Rocco Domenico assoluzione
164. Zucco Cosimo –8 anni e 4mila euro di multa
165. Zucco Domenico –5 anni e 6 mesi
166. Zucco Giuseppe – 7 anni e 4mila euro