C’è una intercettazione che, più delle altre, il Tribunale di Reggio Calabria ha valorizzato nei rapporti tra l’ex senatore Caridi e il boss Giuseppe Pelle e approfondita nel corso della puntata del podcast “Gotha” dedicata proprio all’ex esponente politico assolto dall’accusa di associazione mafiosa.

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Il ragionamento dei giudici reggini è semplice: se davvero Caridi fosse stato un politico a disposizione della cosca Pelle, sicuramente non si sarebbe posto il problema di doverlo in qualche modo avvicinare. E invece, proprio nel corso di questa intercettazione che risale al 17 aprile del 2010, il boss Pelle conversa con altri soggetti. È in questa circostanza che emerge il nome di Caridi come soggetto vicino a Scopelliti e che si sarebbe dovuto avvicinare «non con la forza». Di seguito lo stralcio della conversazione:

 

T: All’attività produttive. Questo qua è importante per voi, Caridi, è dei vostri!
Pelle: Caridi!
T: Attività produttive…
Pelle: E chi lo conosce!
T: E va beh… incompr… ve lo presento
C: Ve la posso dire una cosa
T: cerchiamo di non…
C: questo è il più importante;
T: che vado io e l’incontro
C: …questo…
T: Eh… incompr… vado io, non è che vi dico io…
C: …questo è il più importante…
T: a me quello che volete!
C: gli altri non sono nessuno. Nel senso che, che quello che…
T: Questo qua è alle attività produttive. Se non… perché alla prima cosa che… gli vuole detta a questo qua, tu con Galati come sei? Su Lamezia Terme come sei? Li conosci davvero o ti fai fottere? Gli si deve dire in faccia! Perché là trova lestofanti, non è che trova gente che…
C: Terribili!
T: Non ce ne sono parole a mezzo termine qua. Perché qua se lo sono… se lo stanno tenendo… Scopelliti, non ha…
C: incompr… blindato il ministero
T: … non ha la cultura ministeriale. Non pensate che Scopelliti è… che è un ragazzo!
(si sovrappongono voci)
A: incompr… l’uomo più fidato di Scopelliti è lui!
C: A Reggio si… incompr…
A: Al Comune, al Comune ce l’ha avuto sempre vicino!
C: Ma ce l’ha sempre avuto vicino!
A: Sempre, sempre!
C: È come la moglie, la moglie lo segue come un’ombra.
T: Eh! Può essere che non… incompr… ma non è che si deve avvicinare con forza, si deve avvicinare con un imprenditore. Non con forza
A: Sulla base del lavoro, certo!
T: Eh! Una volta che poi c’è il filo diretto che si può andare… piano, piano, piano piano si deve frequentare per…
P: Di dov’è lui?
C: Di Reggio!
A: Di Reggio!
Pelle: Caridi?
P: Di Reggio città
C: Sì, reggino, reggino!
Pelle: Di Reggio città è!
T: Perché quello della forestazione se n’è andato a Cosenza
Pelle: Ma sempre ce lo hanno avuto a Cosenza
P: Come sempre!
T: Mannaia alla miseria
Pelle: Che poi… la forestazione è sempre stata a Cosenza. Sempre!
T: E questo… incompr…
C: incompr..
T: Comunque questo è un bel consiglio
C: Vediamo chi prende la sanità ora
T: Talarico! Se l’è tenuta Scopelliti

«La conversazione in questione – scrivono i giudici – non lascia dubbi pertanto, specie se valutata nella sua complessità, ed al riferimento ad altri politici pure sostenuti alle elezioni (“I due nostri, da cui invece poteva subito essere pretesa la controprestazione pattuita, che alcun accordo esplicito di scambio politico mafioso elettorale era stato concluso tra il Pelle ed il Caridi. Quest’ultimo era stato certamente votato dalla prestigiosa consorteria criminale, che evidentemente aveva visto nel candidato un soggetto avvicinabile e disponibile (molteplici sono le conversazioni che depongono sull’esistenza di rapporti tra i componenti della famiglia Pelle ed il Caridi per ragioni connesse alle professioni sanitarie praticate dall’imputato e dallo zio Bruno Porcino), ed il Caridi non aveva, con evidenza, disdegnato il sostegno della famiglia criminale, essendosi in una occasione, per pochissimi minuti, pure recato a casa di Pelle Giuseppe durante la campagna elettorale. Ma deve desumersi, dalla superiore conversazione, che mai nessun esplicito accordo era stato pattuito, perché altrimenti la famiglia mafiosa non avrebbe avuto bisogno di elaborare una strategia per presentare al Caridi le richieste di favori».