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C’è lo zampino dell’avvocato ritenuto al vertice della cupola massonico-mafiosa, dietro la scelta di candidare Giuseppe Scopelliti a governatore della Calabria nel 2010. Solo il suo intervento diretto riesce a convincere Silvio Berlusconi che Scopelliti è l’uomo giusto per la poltrona di presidente della Giunta.
In verità le cose iniziano a dipanarsi con largo anticipo. Già nel settembre 2009, infatti, Berlusconi dà per certa la candidatura di Scopelliti a governatore della Calabria. Lo fa nel corso di un incontro pubblico, rispondendo alla domanda di uno dei delfini dell’ex sindaco, Daniele Romeo. Non ha dubbi, Berlusconi: Scopelliti è l’uomo più adatto. Poi, però, come ricostruito dalla Dda di Reggio Calabria e confermato anche da Sarra, sul tavolo dell’allora premier, arriva un dossier corposo che mette all’angolo “Peppe dj”. Ci sono fatti circostanziati che lo costringono ad un repentino cambio di rotta.
La posizione di Scopelliti è sempre più in bilico, Berlusconi sa che la scelta di candidarlo, seppur vincente sotto il profilo elettorale, potrebbe rivelarsi un boomerang, e allora chiama il medico di sua madre, Bernardo Misaggi, calabrese d’origine, proponendogli l’idea di candidarsi alla guida della Giunta regionale.
Non è una bufala, come tanti fecero credere all’epoca. Non lo è perché lo stesso Misaggi conferma pienamente i colloqui con il premier per pianificare la sua possibile candidatura. È qui che la decisione di Berlusconi viene orientata diversamente e quello che era diventato un muro insormontabile, si abbassa repentinamente. Misaggi perde quota in poco tempo e Scopelliti torna in auge. Perché? Lo ricostruisce il pm Lombardo, spiegandone le ragioni: l’ex sindaco interessa Marilina Intrieri che, a sua volta, telefona a Paolo Romeo che, dalla ricostruzione del pm, pare che in quel momento stesse addirittura pescando. Però quella telefonata è sufficiente per mettere in moto un meccanismo che porta nel giro di pochi giorni all’investitura ufficiale di Scopelliti, dopo un incontro avvenuto anche alla presenza di Pino Tursi Prato.
Romeo, dunque, intercede con Berlusconi e riporta tutto alla situazione iniziale. Un’evoluzione dei fatti che porta Lombardo a chiedersi, con riferimento a Romeo: «Ma di che entità stiamo parlando?».
Il video:
Consolato Minniti