E’ incatenato da giorni ad un pilone dell’autostazione di Castrovillari Rosario Rummolo, autista di linea dell’azienda Ferloc, fino a poco tempo fa partecipata delle Ferrovie della Calabria, ma che 17 mesi fa è stato licenziato.

 

Un licenziamento a suo modo di vedere non corretto visto che quel posto Rosario se lo era guadagnato tramite un concorso pubblico. E, soprattutto, perché secondo l’autista a pesare sull’interruzione del rapporto di lavoro sono state anche le rivendicazioni da lui avanzate dopo aver visto sparire dalla busta paga alcune indennità.

 

Per inquadrare la vicenda bisogna fare qualche passo indietro. Precisamente a quando Ferrovie della Calabria bandisce nel 2009 una selezione pubblica per assumere full time personale con la qualifica di autista sulle tratte di trasporto pubblico locale. Rosario Rummolo rientra in graduatoria ed inizia a lavorare per la Ferloc. Quando avviene il divorzio tra Ferrovie della Calabria e la Ferloc, quest’ultima trattiene il personale che le è stato assegnato, anche se questo è stato assunto tramite concorso indetto da Fdc.

 

Ed è da allora che iniziano i problemi. In particolare per quanto riguarda le mansioni da svolgere e poi, nel caso di Rummolo, anche per il mancato pagamento di alcune indennità. Dalla denuncia avanzata dall’autista al licenziamento passa pochissimo. Ecco perché Rummolo è convinto che le sue rivendicazioni c’entrino con la sua repentina destituzione.

 

L’autista da allora si batte per non fare calare il sipario sulla sua vicenda. Ribatte di essere stato assunto con concorso indetto dalle Ferrovie e chiede la costituzione di un tavolo di confronto con il sindaco di Castrovillari Mimmo Lo Polito, l’assessore regionale ai Trasporti Roberto Musmanno e il direttore delle Ferrovie Giuseppe Lo Feudo.

 

Intanto, in stazione è un continuo e lungo via vai di persone che vanno a portare la loro solidarietà a Rosario ed è nato un hashtag “Io sto con Rosario”. Tiziana Bagnato