VIDEO | Nella sede del Centro comunitario Agape di Reggio Calabria è stato presentato il progetto di sensibilizzazione che si svilupperà in sette eventi distribuiti su tutto il territorio della città dello Stretto e della provincia
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“Fuori dalla ‘ndrangheta un’altra vita è possibile?”. E’ questa la domanda che si sono posti i referenti reggini del Centro comunitario Agape e di Libera. Una domanda che, ad oggi, ha una sola risposta: “Sì, se si è liberi di scegliere”. Nella sede del Centro comunitario Agape di Reggio Calabria è stato presentato il progetto di sensibilizzazione che si svilupperà in sette eventi che interesseranno quattro scuole secondarie di secondo grado della città e della provincia reggina: il Panella-Vallauri, il Liceo Scientifico Voltra, l’istituto Piria e l’istituto Boccioni-Fermi.
Gli incontri, poi, si terranno anche presso le sezioni di alta sicurezza della casa circondariale di Reggio Calabria, la comunità ministeriale per minori e il comune di Melito Porto Salvo.
Tutti questi appuntamenti avranno l’obiettivo di far conoscere il progetto “Liberi di scegliere". Un programma che, sino ad oggi, ha interessato sessanta i minori reggini, quaranta trasferiti lontano dalla città di origine e 20 ancora sotto osservazione nel territorio della provincia.
Sono i numeri a dare il senso all’idea avuta dal presidente del Tribunale per i minorenni reggino Roberto Di Bella. Un magistrato che, da anni, si sta battendo per regalare una nuova vita a chi sceglie di lasciarsi alle spalle la ‘ndrangheta.
Questi dati, resi noti in una conferenza stampa convocata da Mario Nasone, saranno presentati durante una quattro giorni conoscitiva che vedrà come protagonisti circa 600 studenti degli istituti superiori reggini, così come spiegato dalla professoressa Grazia Maria Condello.
All’incontro con i giornalisti erano presenti anche Francesco Colella e Saverio Malara, due degli attori protagonisti del film “Liberi di scegliere”. Francesco Colella, che nel film ha interpretato il ruolo del patriarca latitante, ha scelto di lasciare parlare il personaggio senza farci amicizia.
La solitudine degli affetti che circonda gli uomini di mafia è stata messa in risalto da Saverio Malara, che nel film ricopre il ruolo del fedele guardaspalle del boss in fuga.
L’auspicio adesso, come sottolineato dal referente provinciale di Libera, l’avvocato Giuseppe Marino, è che il Parlamento decida di sposare, con una legge nazionale, il progetto “Liberi di scegliere”.