Se lo scorso lockdown ha destabilizzato persone, famiglie, nuclei, classi sociali, molto di più ha fatto con chi ha una forma di disabilità. Nunzia Coppedè, presidente della Federazione per il superamento dell’handicap Calabria, lo sa bene. Da mesi risponde ininterrottamente al telefono a richieste di sostegno, chiarimenti, delucidazioni. E ora le chiamate sono diventate ancora più pressanti perché chi ha già vissuto un blocco sa cosa lo aspetta. Basti pensare che la quasi totalità delle persone con disabilità ha dovuto rinunciare alla didattica a distanza, quindi ad istruirsi. Le associazioniludiche e sportive che si occupano di chi ha una disabilità faticano ad orientarsi tra i dpcm, chi ha necessità di cure spesso non le trova.

Ma tra i nodi che la caparbietà di Nunzia starebbe portando a risolvere c’è quello della scuola che ora limiterà la dad, andando incontro a quel quadro a più tinte esposto proprio dalla presidente Fish. Dopo un’interlocuzione tra Coppedè e assessore Savaglio si va verso la modalità di lezioni in presenza per i portatori di handicap e coloro che necessitano di sostegno.

Anche per coloro che non hanno la possibilità di rimanere in casa a causa, magari, della condizione lavorativa dei genitori, è contemplata l’ipotesi di procedere con le lezioni in presenza.