La durissima presa di posizione a seguito della prefazione scritta dal magistrato per il libro Strage di Stato, dove vi sono tesi complottiste sul Covid e si tirano in ballo gli ebrei. La replica del pm: «Nessun negazionismo, allarme su interessi delle mafie in pandemia»
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«Gratteri deve semplicemente essere rimosso». È l’ex ministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda, a mettere nero su bianco una presa di posizione netta in merito al Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. Ma perché Calenda arrivare a prospettare una rimozione di uno dei magistrati più esposti d’Italia? A spiegarlo è lo stesso ex ministro, autocandidatosi a sindaco di Roma: «Abbiamo già visto cose inaudite, discussioni sui media su inchieste in corso, interventi politici… ma l’avallo da arte di un magistrato di tesi antisemite non si può accettare. A casa. Subito». Il riferimento è alla prefazione, firmata da Gratteri, al libro “Strage di Stato”, scritto dal magistrato Angelo Giorgianni e dal medico Pasquale Bacco. Entrambi sono noti per aver assunto, nel corso di questi mesi, posizioni negazioniste e complottiste in tema di Covid.
Cosa c’è scritto in “Strage di Stato”
Nel volume incriminato, è possibile leggere frasi del tipo: “Vogliamo dire chi comanda nel mondo? Comandano gli ebrei! Sta tutto in mano a loro! Tutte le lobby economiche e le lobby farmaceutiche”. Ma ancora vi sono delle frasi in cui si rileva come il virus “non ha ucciso nessuno” e si mette in dubbio l’utilità delle mascherine così come del vaccino, facendo riferimento a quella “strategia globale del terrore”, di cui farebbero parte diverse realtà.
E non è certo la prima volta che Giorgianni si esprime con espressioni negazioniste. Già in passato, in fatti, aveva parlato di «dittatura sanitaria camuffata da democrazia», tirando in ballo Bill Gates e BigPharma, affermando come fosse in atto il tentativo di un colpo di stato globale.
La difesa di Gratteri
Sollecitato sul punto, già due giorni addietro, il Procuratore di Catanzaro ha chiarito le ragioni che lo hanno spinto a scrivere la prefazione del libro: «Se legge la prefazione del libro – ha detto a ilfattoquotidiano.it – vedrà che tutto c’è tranne che negazionismo». Gratteri ha chiarito che, per lui, il tema non era certo il negazionismo e di aver accettato per aver conosciuto il magistrato Giorgianni quando lavorava a Reggio Calabria, ma anche da sottosegretario agli Interni. Ha invece ammesso di non conoscere Bacco, ma di aver semplicemente fatto una cortesia al collega. «Ho accettato di scrivere due paginette perché era un’opportunità per poter ribadire i concetti già espressi nel mio libro Ossigeno illegale. Concetti che riguardano l’allarme sulla pandemia in relazione a come le mafie possono approfittare dell’emergenza sanitaria». A riprova di ciò, ha spiegato come nel suo ufficio siano state acquistate migliaia di mascherine e siano tutti vaccinati.