È stata sgomberata in maniera definitiva la villa appartenuta alla famiglia Gallico, potente casato di ‘ndrangheta di Palmi, confiscata da alcuni anni. Nel giro di un anno dovrebbero iniziare i lavori per la ristrutturazione dell’immobile che ospiterà il nuovo commissariato di polizia di Palmi.

Nella mattinata di oggi, il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari, accompagnato dai massimi vertici delle forze di polizia provinciali e locali, ha guidato i giornalisti nella visita del palazzo di cinque piani di via Concordato. Da tempo, gli unici inquilini della villa erano la 92enne Giuseppina Morgante, ergastolana che sta scontando la sua condanna agli arresti domiciliari per motivi di salute; e il figlio Carmelo Gallico, di 43 anni. L’anziana è madre dei due pericolosi boss della cosca condannati al carcere a vita, Mimmo e Pino Gallico.

Entrambi stamattina, grazie all'aiuto dei servizi sociali di Palmi, sono stati trasferiti in altra sede. «La sfida di legalità che avevamo lanciato nei mesi scorsi è stata vinta», ha detto il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari, che insieme ai vertici delle forze dell'ordine della provincia e del sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio ha preso formalmente possesso della struttura. Il Prefetto ha aggiunto che è «in corso di definizione il progetto esecutivo per la trasformazione dell'immobile in sede di commissariato di pubblica sicurezza sul quale c'è un impegno di finanziamento da parte del Ministero dell'Interno e che i lavori per gli interventi necessari inizieranno verosimilmente entro un anno».

 

Francesco Altomonte