Lo scorso mese di febbraio, la Conferenza dei Servizi aveva messo la parola fine alla realizzazione di un parco eolico in località Serra Crista, ad Acri. L’opera della Enel Green Power avrebbe potuto contare su 5 torri eoliche alte 200 metri cadauna ed una rete di elettrodotti per numerosi chilometri.

La realizzazione del mega impianto aveva trovato il dissenso di alcune associazioni, comitati di cittadini  e di parte dei consiglieri di opposizione, mentre l'amministrazione comunale, guidata da Pino Capalbo, si era esposta favorevolmente al progetto per poi “ritrattare” e  promettere soluzioni alternative «al fine di ottimizzare l’efficientamento energetico della pubblica illuminazione, degli edifici comunali, del Palazzetto dello sport e delle pompe di sollevamento idrico dell’impianto di Ominiello e dei vari pozzi del territorio, l’Amministrazione comunale ha già avviato altre iniziative per ottenere finanziamenti finalizzati al raggiungimento dell’obiettivo, intercettando fondi GSE». 

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Chiuso un capitolo, però, se ne apre un altro. Lo scorso 17 settembre 2024 sono stati infatti pubblicati i documenti relativi all’impianto eolico "Acri", proposto da Hergo Renewables S.p.a. (la stessa multinazionale che ha curato il progetto per Enel Green Power a Serra Crista d'Acri, bocciato dalla conferenza dei servizi), partecipata al 65% da Eni Plenitude. I documenti sono stati presentati direttamente al Ministero dell’Ambiente.

Il progetto – ancora in fase di valutazione - prevede l’installazione di 23 aerogeneratori, ciascuno con una potenza unitaria di 4,5 MW, per una potenza complessiva di 103,5 MW, nel territorio di Acri, con alcune specifiche ubicazioni: uno a Serra Crista, uno in contrada Pertina, due sulla strada per la statale SS660 e i rimanenti 19 nell'area della Sila Greca, con collegamenti di cavidotti verso Casali del Manco e Corigliano-Rossano. Dallo studio di impatto ambientale presente nella documentazione presentata sul sito del Ministero dell’Ambiente si legge infatti che «l’area di installazione degli aerogeneratori è situata nel comune di Acri, mentre le opere di connessione interessano i comuni di Acri, San Demetrio Corone, Terranova da Sibari e Corigliano Rossano».

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Già dopo le prime informazioni circolate nei giorni scorsi, non sono mancate le polemiche da parte di comitati di cittadini e alcuni rappresentanti dell’opposizione. Esiste, inoltre, un nutrito gruppo di cittadini preoccupati e allarmati per aver saputo di essere stati inseriti in un elenco di persone che subiranno la procedura di esproprio dei loro terreni e fabbricati.

A far crescere la preoccupazione, ma anche la confusione, anche l’arrivo – nella notte tra il 24 e il 25 settembre - di alcuni componenti di un impianto minieolico da 1 MW proposto dalla multinazionale olandese EWT e situato in località “Serra la Capra”. Tale impianto, a detta dell’amministrazione Capalbo verrà realizzato su richiesta di un privato, dopo l’approvazione avvenuta il 26 febbraio 2021 tramite procedura PAS. La stessa approvazione non ha ricevuto osservazioni da parte dell’amministrazione, tantomeno dai comitati. Sulla questione, però, alcuni cittadini hanno presentato ricorso al Tar, che nei prossimi giorni dovrà chiarire se tutte le procedure siano in regola o meno. Pare infatti che in fase si scavo, nel maggio 2023, non siano stati rispettati alcune prescrizioni date dalla Soprintendenza Archeologica, Beni Culturali e Paesaggio di Cosenza, nel proprio provvedimento del 7 giugno 2021, rimasto appunto inosservato. 

La posizione del comitato ProteggiAMO il territorio

«In questi ultimi giorni, sulle strade di Acri abbiamo assistito alla circolazione notturna di alcuni mezzi pesanti per trasporti speciali con destinazione Sila Greca - Serra Capra - si legge in una nota diffusa dal comitato “ProteggiAMO il territorio” -. Alcuni di questi, visti da vicino trasportavano una pala eolica, nel particolare l’enorme Rotore base della pala, la quale verrà impiantata su un terreno di Serra Capra. Saranno in totale sei (6) i mezzi utilizzati per trasportare quella denominata mini, cioè non troppo grande, pala eolica. Quale utile porterà ad Acri questa pala eolica? Di contro; quali danni subiranno ambiente, aziende di Serra Capra e cittadini limitrofi? Si poteva evitare? La disamina dei documenti istruttori darà una risposta in merito».

«L’ambiente naturale e la biodiversità che finora sono stati protetti e studiati, verrebbero visibilmente e completamente alterati – si legge ancora -. Flora e Fauna non saranno più le stesse e non saranno vive zone importanti per le specie di vari uccelli migratori. Le falde acquifere, che sono una ricchezza della nostra Sila e quindi di tutti verrebbero inquinate da interramenti, cavidotti etc. procurando danni alla salute».

«Ma, attenzione! – continua la nota - Non ci sarà probabilmente solo devastazione dei territori ma anche enormi danni all’economia acrese e calabrese. Infatti, c’è una lunga lista di espropri di terreni e fabbricati che accompagna la realizzazione del progetto se questo verrà approvato. Le aziende agricole presenti dalla Crista alla Sila Greca si vedranno private (scippate) dei loro terreni e del loro lavoro in cambio di cosa?  Di un incantevole paesaggio silano fatto di “splendide” pale che come giganti luminosi e rumorosi si innalzeranno verso i rossi tramonti silani per offrire ai cittadini un “meraviglioso” pic-nic lontano da i pini larici e da altri alberi secolari. È ciò che vogliamo? Noi No !!! e nemmeno i cittadini acresi!».

Il parere negativo del sindaco Capalbo

Sulla possibile realizzazione del mega impianto eolico, denominato “Acri”, è intervenuto anche il sindaco Pino Capalbo, che nel corso di una conferenza stampa ha dichiarato che invierà il suo parere negativo alla Conferenza dei Servizi asincrona, a causa del notevole impatto ambientale che la realizzazione dell’impianto avrebbe sull’intero territorio di Acri. Non consentiremo per quelle che sono le nostre competenze la realizzazione di questo parco eolico, non solo in Sila Greca, ma in tutto il territorio comunale», ha affermato il primo cittadino.