Il post della docente genovese e attivista del M5s nell'occhio del ciclone. L'Ufficio scolastico ligure ha avviato approfondimenti, mentre il deputato leghista Sasso annuncia un'interrogazione parlamentare
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«Evvai!!! Una mafiosa in meno. Speriamo chiami Silvio, Giorgio, Sergio, ecc.». È la frase shock scritta su Facebook dall’insegnante genovese e attivista cinquestelle Paola Castellaro. Un post subito oscurato ma che ha avuto molta risonanza in queste ore in cui la Calabria sta salutando per l’ultima volta la sua governatrice, prematuramente e improvvisamente scomparsa all’età di 51 anni.
Tante le critiche che hanno invaso il web, mentre diversi esponenti del Movimento hanno preso le distanze. E un’importante iniziativa è stata avviata anche dalle istituzioni scolastiche. L'Ufficio scolastico per la Liguria ha infatti attivato un approfondimento sul caso. Lo ha reso noto il ministero dell'Istruzione.
Il Liceo statale Sandro Pertini, dove l’insegnante presta servizio, «prende le distanze dalle esternazioni della docente - si legge in comunicato stampa -, censurandola duramente e comunicando che ha già avviato tutte le procedure disciplinari previste dalla normativa nei confronti della docente interessata». «Sono pervenute a questa istituzione scolastica -scrive il dirigente scolastico - decine di telefonate e di e-mail di sdegno e di protesta nei confronti dell’insegnante».
Prese di posizione che non bastano al deputato della Lega Rossano Sasso, membro della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, che annuncia un’interrogazione parlamentare. «No, non mi basta che il suo profilo Facebook sia stato oscurato – scrive in una nota -, né che il suo partito, il M5s, abbia condannato il gesto ed allontanato questa "signora", già attivista e candidata sia alle comunali che alle pre-selezioni per le europee a Genova. Non mi basta che il liceo statale "Pertini" di Genova, abbia fatto un comunicato stampa di condanna nei confronti della docente Paola Castellaro. Chiedo che il Ministero accerti e verifichi immediatamente le responsabilità e, una volta appurate, applichi sanzioni severe. Oggi stesso depositerò una interrogazione parlamentare al Ministro affinché vengano presi i provvedimenti del caso. Per me chi ricopre il ruolo dell'insegnante, non può permettersi tale condotta, deve dare l'esempio quanto e più di chiunque altro. Chi odia così un avversario politico, al punto di non avere rispetto nemmeno della morte e del dolore che questa ha causato, non può passarla liscia, infanga una intera categoria. Provvederò a breve infine a depositare una proposta di legge che inserisca la valutazione psico-attitudinale all'insegnamento, non solo in entrata ma anche in itinere. Vogliamo che in classe con i nostri ragazzi non ci siano solo persone che superano quiz a crocette, ma persone per bene, che diano loro un buon esempio».
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