Recuperano crediti da centinaia di migliaia di euro, scongiurano faide, gestiscono patrimoni e uomini e mantengono i rapporti con altri narcotrafficanti in assenza di padri e mariti. È il profilo di tre donne che emerge dall’operazione Samba condotta dalla Dda di Torino contro i boss del narcotraffico internazionale legati alle cosche resilienti in Piemonte, che ha portato, quattro giorni fa, al fermo di 23 persone: cinque (Nicola De Carne, Michele Agresta, Giovanni Pipicella, Enrico Sapone e Christian Sambati) in Italia (tra Torino, il Canavese, Asti, Pavia e Reggio Calabria) e 18 in Brasile.
In Sudamerica sono finite in manette anche Rosalia Falletta (59 anni) e Rita Siria Assisi (26 anni), moglie e figlia di Nicola Assisi elemento di spicco del narcotraffico internazionale, tratto in arresto l’otto luglio 2019 insieme a un altro figlio, Patrick Assisi, entrambi detenuti in Brasile.

Chi sono la moglie e la figlia di Nicola Assissi

Le sue donne dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico.
Sono loro che avrebbero permesso a Nicola Assisi di mantenere forte il proprio nome lungo le rotte che portano la cocaina dal Sudamerica in Europa.
D’altronde sua moglie Rosalia non è nuova alle contestazioni penali. Ha una condanna definitiva a otto anni nell’ambito del processo Pinocchio. Nel 2015 le venne contestato di essere la mujer che «gestiva e manteneva i contatti tra i famigliari e gli altri associati, verificava la corretta distribuzione degli utili, curava l’occultamento del contante ricevuto quale corrispettivo dello stupefacente, gestiva la contabilità e amministrava il patrimonio familiare di origine illecita finanziando le spese per trasferimenti aerei, contatti e comunicazioni tra gli associati».

La domina

Ma Rosalia e Rita Siria Assisi non sono le sole donne in questa storia da “masculi”. Perché Nicola Assisi ha sempre lavorato con suo figlio Patrick, anche lui in carcere e anche lui affiancato da una donna, Simoes Paula Assisi (32 anni), indagata oggi per l’indispensabile supporto fornito al coniuge.
La domina però è lei: Rosalia Falletta. Lei che ha le chiavi di tutto, soprattutto quelle che portano al patrimonio di famiglia. Lei che amministra entrate, uscite e investimenti nel traffico di droga. È sempre lei a salvare la pelle al genero Nicola De Carne che ha contratto un debito da 500mila euro con un altro narcotrafficante Enrico Sapone. Davanti a un genero sempre più disperato - «Ma volete la mia fine?» - Rosalia Falletta attinge ai fondi che gestisce e paga il debito di De Carne.

Siria agli ordini di padre e fratello

Con la figlia Rita Siria si rapportano alla pari con altri narcos e con i loro stessi affiliati. Così, quando Patrick Assisi si convince del tradimento di tre consociati toccherà alla sorella bandirli dall’associazione. E sarà sempre Siria Assisi a rispondere agli ordini del padre che la manda in Portogallo a riscuotere un credito di 460mila euro. Si tratterebbe sempre di soldi sporchi, legati al riciclaggio e alla vendita di un immobile. La ragazza non batte ciglio ed esegue.

In nome e per conto della famiglia

Martedì prossimo Rosalia Falletta e Rita Siria Assisi sono attese in Italia. Dovranno rispondere all’accusa di aver «atteso alle disposizioni impartite dal congiunto Nicola, mantenendo e gestendo i rapporti con altri soggetti connessi al narcotraffico e consociati a vario titolo in Italia e Brasile, proseguendo nella gestione del traffico in nome e per conto della famiglia». L’operazione Samba inchioda il traffico internazionale di stupefacenti declinato al femminile.