Nelle prime ore di oggi i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria e personale della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria hanno dato esecuzione a 15 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di altrettanti indagati appartenenti, a vario titolo, alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale attigua alle cosche “Condello” di Archi (RC) e “Stillittano” di Vito (RC), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia di beni, maltrattamento di animali (art.544 – ter c.p.), con l’aggravante del metodo mafioso.

 

La movida reggina nelle mani delle cosche. L’indagine, convenzionalmente denominata “Eracle” e sviluppatasi dal maggio 2015 al dicembre 2016, trae origine dalla necessità, avvertita dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Dott. Federico Cafiero De Raho, di contrastare la serie di reiterate aggressioni, risse ed intimidazioni che hanno funestato le recenti estati reggine, turbando la serena e la libera frequentazione serale dei locali d’intrattenimento (specie quelli stagionali avviati sul lungomare cittadino).

 

Si è trattato di una serie di episodi che hanno visto per protagonisti giovani leve della ndrangheta reggina che, evocando la loro appartenenza a storici casati della ‘Ndrangheta originaria del quartiere di Archi, hanno inteso proporsi quale gruppo dominante della scena serale e notturna della città, intimidendo o aggredendo chiunque non riconoscesse loro siffatto ruolo.

 

L’attività d’indagine ha consentito di accertare come esponenti di primo piano della “Cosca Condello”, agendo in perfetta sintonia con alcuni rampolli della “Cosca Tegano”, avessero assunto la gestione monopolistica dei servizi di “Buttafuori” nei principali locali d’intrattenimento serale e notturno della città di Reggio Calabria.

 

Le susseguenti attività d’indagine hanno consentito di far luce su di uno scenario ben più vasto i cui aspetti salienti verranno comunicati in una conferenza stampa che si terrà alle ore 11:00 alla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.

 

 I FERMATI:

- Luciano Baione, 27 anni, Reggio Calabria

- Francesco Barbaro, 23 anni, Melito Porto Salvo

- Enrico Giovanni Barcella, 41 anni, Reggio Calabria

- Salvatore Falduto, 53 anni, Villa San Giovanni

- Francesco Ferrante, 44 anni, Reggio Calabria

- Fabio Vittorio Minutolo, 39 anni, Reggio Calabria

- Andrea Morelli, 35 anni, Reggio Calabria

- Cosimo Morelli, 37 anni, Reggio Calabria

- Fabio Morelli, 29 anni, Melito Porto Salvo

- Domenico Nucera, 36 anni, Reggio Calabria

- Antonino Saladino, 30 anni, Reggio Calabria

- Fabio Caccamo, 38 anni, Melito Porto Salvo

- Basilio Cutrupi, 31 anni, Reggio Calabria

- Michele Panetta, 31 anni, Reggio Calabria

- Giuseppe Emanuele Pecora, 32 anni, Reggio Calabria

 

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