La presa di posizione dell’Amministrazione comunale di Corigliano Rossano sull’avvio della conferenza dei servizi chiamata a discutere la bozza di progetto preliminare della statale 106 jonica per il tratto Sibari-Rossano «serve solo ad allungare i tempi per l’approdo al progetto definitivo». Dura la reazione della senatrice Rosa Abate (gruppo misto – ex M5s) che difende il progetto e la documentazione prospettata da Anas.

«Molti sindaci lo hanno ben capito: basti pensare che 11 di loro da Catanzaro a Crotone (più i presidenti delle Province) hanno dato parere favorevole al nuovo progetto presentato da Anas. Stessa cosa è stata fatta dai colleghi dei territori interessati dal tratto Sibari-Mandatoriccio. Tutti, appunto, tranne quello di Corigliano-Rossano. Sembra strano che il sindaco della terza città della Calabria stia facendo questo ostruzionismo quando l’Anas è stata sempre a disposizione, le interlocuzioni ci sono state e, in generale, ci sono tutte le condizioni favorevoli per discutere di eventuali problemi mentre ci si incaponisce sul vecchio progetto dell’ottavo megalotto. Megalotti, peraltro, che ormai non esistono più perché ora si ragiona per tratti funzionali». 

Per la parlamentare il progetto rispetta la relazione costi-benefici e i principi di compatibilità ambientale: «Per quanto riguarda la questione del futuro raddoppio del binario ferroviario, l’Anas ha più volte sottolineato che sarà sempre possibile effettuarlo dalla parte opposta a dove sarà costruita la nuova Ss 106. La fascia di rispetto  sarà utilizzata solo da uno dei due lati. Tuttavia, poi, nel Pnrr – Recovery Fund, viene finanziata l’alta velocità che in futuro seguirà, così come sulla fascia Tirrenica, un tracciato quasi completamente diverso da quello attuale e, quindi, non ci saranno problemi di spazio per la costruzione della linea ad alta velocità».

Seconda la senatrice Abate «il problema è che questa ipotesi di tracciato proposta da Anas si interseca con interessi che l’attuale sindaco e la sua amministrazione comunale vogliono già perseguire ma che, nella realtà, potrebbero non avere finalità pubbliche ed essere poco utili ai cittadini.

Lo spirito con cui questa conferenza era stata indetta da Anas è proprio quello di agevolare il prosieguo della progettazione, fornendo anche piani/programmi/progetti di urbanizzazione del territorio comunale di cui si possa tenerne debito conto nella seconda fase e di indicare il personale tecnico, con relativi recapiti, che i progettisti incaricati possano contattare nel prosieguo per i necessari approfondimenti. Ma mi sembra che si preferisca continuare a perdere tempo a discapito dell’interesse pubblico e, purtroppo, anche delle vite umane».