Nuova richiesta di estrazione dell’ex ‘ndranghetista dopo il primo tentativo andato a vuoto per «ostacoli giuridici» rilevati dai giudici d’Oltralpe
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Le autorità italiane hanno chiesto alla Francia l'estradizione dell’ex ’ndranghetista Edgardo Greco, cosentino di 63 anni, arrestato lo scorso 2 febbraio a Saint-Etienne dopo quasi diciassette anni di latitanza. L’operazione è stata fin qui ritardata dal suo avvocato Benoit Courtin, abile a scovare un errore nella procedura con cui ne era stato chiesto il rimpatrio.
La richiesta di estradizione è stata trasmessa martedì alla Corte d'appello di Lione ed è pervenuta anche al ministero della Giustizia e a quello degli Affari esteri. Al diretto interessato, invece, è stata notificata oggi, proprio nel giorno in cui all’attenzione dei giudici è pervenuta una nuova richiesta di scarcerazione presentata dal suo difensore.
Si tratta del secondo tentativo operato in tal senso da Courtin, dopo il primo andato a vuoto per il niet opposto dalla Corte d'appello, la stessa che però ha poi riconosciuto l’esistenza di «ostacoli giuridici» tali da impedire la consegna del latitante all’Italia. A breve sapremo se gli stessi sono da considerarsi ormai superati oppure ancora in auge.
Edgardo Greco alias “Il killer delle carceri”, già affiliato al clan Perna-Pranno, deve scontare l’ergastolo perché riconosciuto colpevole di partecipazione al duplice omicidio dei fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo risalente al gennaio del 1991.
Dopo più di tre lustri di invisibilità, un mese fa è stato rintracciato dalla polizia francese grazie alla condivisione di informazioni con i carabinieri italiani nell'ambito del progetto I-Can (cooperazione Interpol contro la ’ndrangheta).