Ha voluto metterci ancora una volta la faccia Francesco Modesto ma questa volta lo ha fatto per cercare di riprendersi la sua dignità di uomo. «La mia immagine è stata cancellata perché qualcuno ha dato credito alle dichiarazioni di un personaggio falso e bugiardo». Non ha usato giri di parole Modesto arrestato il 30 agosto scorso con l'accusa di estorsione e usura nell'ambito dell'inchiesta "Laqueo", condotta dalla Dda di Catanzaro.

 

La verità di Modesto in una conferenza stampa

 

«Dobbiamo aspettare gli sviluppi della magistratura. Non posso affermare con certezza che ci siano stati errori da parte dei magistrati ma sicuramente c'è stata una leggerezza nel non leggere le denunce che ho presentato tre anni fa. Ho subito una truffa importante - ha aggiunto Modesto - Ho investito 800 mila euro nella costruzione di un edificio in via Popilia a Cosenza, in qualità di socio. Poi ho denunciato alcune irregolarità, ma nessuno ha indagato. Il collaboratore di giustizia Roberto Calabrese, già nel 2013, fu dichiarato inattendibile dalla Corte d'Assise. Eppure a lui hanno dato credito, hanno creduto alle accuse infamanti che ha fatto su di me e mi hanno arrestato. So che era un conoscente di mio suocero, ma io non ho mai parlato con lui».

 

“Laqueo”, torna in libertà il calciatore Modesto

 

Parole, che sono state ribadite anche dagli avvocati Pugliese e Sulla: «Bastava leggere le carte e capire che non c'era alcun coinvolgimento. C'è stata, forse, una superficialità in chi ha condotto le indagini». Sul suo futuro sportivo, invece, Modesto afferma di essere stato già contattato dal Rende Calcio con il quale già da martedì potrebbe cominciare ad allenarsi, anche se il suo sogno rimane il Cosenza.


Francesco Pirillo

 

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