Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
All’inciviltà, al mancato senso del degrado non c’è mai fine. Ma se fino a poco tempo fa l’occhio era abituato a vedere discariche abusive nei posti più periferici ed isolati, ci sono casi in cui deve abituarsi a ben altro. Come a Lamezia Terme, nella frazione di Caronte Santa Venere dove succede che una parte di un uliveto sia stata trasformata in una vera e propria discarica. Accanto o alle radici dei alberi di ulivo verdi e rigogliosi, curati e potati, è un tripudio di rifiuti edili e non. Calcinacci, calcestruzzo, residui di mattoni e polveri, ma anche materassi, sanitari e i classici sacchi neri dell'immondizia. Un ossimoro di natura e degrado.
Il tutto in una città che fa fatica a fare i conti con la questione dei rifiuti. Da un lato quelli edili che anziché essere smaltiti regolarmente vengono lasciati in ogni dove e spesso accanto ai secchi dell’immondizia in pieno centro, dall’altro cassonetti svuotati non regolarmente e che non riescono a contenere tutta la spazzatura depositata dalla cittadinanza. Ma non solo. Il Comune di Lamezia Terme ha anche un debito di più di otto milioni di euro con la Lamezia Multiservizi, la società partecipata del comune addetta alla raccolta dei rifiuti, mentre deve alla Regione 665 mila euro di tributi non versati nel 2013 e nel 2014.
Tiziana Bagnato