A pesare sul giudizio dei giudici il volontariato e l’apertura di un’attività commerciale
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Il magistrato di sorveglianza di Agrigento ha revocato la libertà vigilata per tre anni che era stata applicata a Claudio Paola all’esito del processo Medusa in cui era stato condannato per associazione mafiosa. Il giudice di sorveglianza, all’esito dell’udienza dello scorso 25 settembre, ha integralmente accolto le argomentazioni del difensore di fiducia di Paola, Aldo Ferraro, dando atto dei positivi risultati raggiunti in termini di reinserimento sociale. Paola, riporta una nota, ha infatti «avviato una autonoma attività commerciale dopo la sua scarcerazione ed si è dedicato ad attività di volontariato a favore della collettività».
«La revoca intervenuta oggi - spiega il suo legale - valorizza inoltre le assoluzioni pronunciate nei confronti di Claudio Paola in tutti i procedimenti nei quali è stato di recente coinvolto, nonché la revoca dalla sorveglianza speciale decisa dalla Corte di Appello di Catanzaro lo scorso 8 giugno, circostanza che non consente, come rilevato dall’'avvocato Ferraro, di ritenere Claudio Paolauna persona socialmente pericolosa».
L’inchiesta Medusa, lo ricordiamo, riguarda l’omonima operazione antimafia scattata nel 2012 contro presunti capi e gregari della cosca dei Giampà di Lamezia Terme. In 34 vennero arrestati per associazione mafiosa, estorsione, usura, danneggiamento, armi e favoreggiamento.