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Sono internazionali i pentiti che stanno collaborando con la giustizia lametina. Soltanto ieri la notizia delle rivelazioni di un’ucraina di 38 anni, Natalia Gordiichuk, oggi quella che a riferire importanti retroscena della cosca Iannazzo è un collaboratore di giustizia rumeno.
Si tratta di Cristian Ovidiu Rad le cui rivelazioni sono confluite nel fascicolo Andromeda e da cui sembrerebbe che il cadavere di un uomo sia stato seppellito in un fusto a Gizzeria lido e si trovi ancora lì.
Il rumeno, interrogato sull’operazione “Pipe bomb”, condotta nel 2007 dalla Squadra mobile di Catanzaro e che portò al ritrovamento nel giardino del park hotel “Il faro” a Caposuvero di Gizzeria lido di diversi esplosivi, ha raccontato dei suoi rapporti con Giovanni Iannazzo, marito della proprietaria della struttura. Giovanni Iannazzo è anche fratello del boss Vincenzo, ed è finito in carcere con l’operazione Andromeda cha ha disarticolato il clan Iannazzo e quello satellite Cannizzaro-Da Ponte. Per il rumeno, l’uomo sarebbe autore dell’omicidio di un uomo, avvenuto nel ristorante Il Faro, gestito dalla moglie. Il cadavere sarebbe stato nascosto in un fusto metallico seppellito poco lontano da dove la Polizia all’epoca trovò le bombe.