«Il degrado in Piazza Mazzini sta arrivando a livelli veramente inaccettabili. Orde d’immigrati bivaccano lungo la piazza e, spesso ubriachi, molestano i passanti. Inoltre, da giorni due donne senza tetto, in uno stato psicologico alterato, dormono in piazza Santa Maria Maggiore e nelle attrezzature ludiche del parco giochi. Dove sono le istituzioni? Dove sono le associazioni dedite all’accoglienza? Dove sono i partiti di sinistra che si professano vicini alle fasce deboli? Urge un intervento per aiutare le due malcapitate e per sottrarre all’incuria e all’abbandono la storica piazza di Lamezia». A dichiararlo è l’ex consigliere comunale Mimmo Gianturco.

«Si tratta di una situazione veramente paradossale – continua – ciò che accade in Piazza Mazzini è la fotografia plastica dello stato di degrado in cui versa tutta Lamezia e l’indifferenza dell’amministrazione comunale, di alcune associazioni e partiti vicini agli ambienti di sinistra, ci evidenzia l’ipocrisia che regna in città».


«Eppure, proprio in Piazza Mazzini – sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia – hanno aperto una sede politica soggetti che lavorano presso strutture e cooperative che forniscono assistenza e accoglienza ai migranti provenienti dal continente africano ma, evidentemente, non si accorgono, o non si voglio accorgere, delle difficoltà e dei bisogni di due donne (una italiana e una di origine ucraina ma domiciliata in città da circa venti anni) che vivono da diverso tempo a pochi centimetri dalla porta d’ingresso della loro sede. Probabilmente sono impegnati a prestare opere ‘caritatevoli’ a chi gli fa accreditare gli ormai famosi 35€ destinati per la gestione degli immigrati sbarcati sulle nostre coste tanto da ignorare chi è già presente sul nostro territorio».


«Chiedo pubblicamente un intervento della triade commissariale – conclude il rappresentante della destra lametina – affinché sia diano cure immediate alle senza tetto, si elimini il degrado e si ripristini una maggiore vivibilità nell’intero quartiere anche attraverso un’ordinaria gestione del decoro urbano e una adeguata pulizia alle attrezzature presenti nel parco giochi, sfruttate dalle donne come riparo di fortuna, e poi utilizzate dai nostri figli».