Potersi fare una doccia calda, potere avere un taglio di capelli, e ancora avere abiti puliti, dall’intimo, alle coperte, fino ad altri tipi di beni. Quotidianità per molti, occasioni rare per molti altri ancora, specie per chi vive per strada.

Lo sa bene la Caritas Diocesana di Lamezia Terme che negli ultimi 12 anni ha visto aumentare coloro che bussano alla sua porta del 40 per cento. Ecco perché ieri mattina, alla presenza del vescovo mons. Giuseppe Schillaci, è stato inaugurato nel cuore dell’ex comune di Nicastro un centro docce e raccolta e distribuzione vestiario.

Tanti, troppi coloro che vivono per strada o che hanno una casa ma non possono permettersi di fare fronte alle utenze. Dagli italiani, agli stranieri, uomini, donne, bambini, giovani e anziani, i più fragili sono tanti e molti di questi sono stati messi spalle al muro dal Covid. Specie chi lavorava alla giornata o in nero, coloro che erano impiegati in aziende fallite.

A tutti loro la Caritas tende una mano e lo fa partendo da «gesti concreti, quelli che danno dignità alla persona» ha detto il vescovo. Da una doccia calda, alla possibilità di avere un taglio di capelli, fino a  ricevere vestiario e altri beni primari, nel centro si cercherà di dare conforto e sollievo. Il centro docce, che è fornito anche di fasciatoi per i bambini, al momento, sarà aperto due volte a settimana: martedì e giovedì dalle 14.30 alle 18.30. La raccolta vestiario, invece, sarà effettuata il giovedì dalle 14.30 alle 18.30.

Per usufruire di entrambi i servizi, insieme a quello della parrucchieria, bisognerà rivolgersi al Centro di ascolto della Caritas oppure alle parrocchie sia per garantire riservatezza che per evitare assembramenti. «In questo centro - ha spiegato il direttore Caritas Fabio Stanizzo- chi ha bisogno può venire, oltre che per lavarsi, anche per lavare i propri panni, per stirarli. Inoltre, si potranno prendere vestiti nuovi, buttare i vecchi ed usufruire del servizio parrucchieria che sarà attivo il lunedì grazie alla disponibilità di alcuni parrucchieri della città che si sono messi gratuitamente a disposizione».           

           

E altri volontari si cercano per garantire l’ampliamento del servizio. Non si tratta che del primo step di un percorso che la Caritas sta avviando in città e che a breve verrà completato con altre inaugurazioni per riconoscere sostegno e dignità a tutti. «Una società si misura dalla capacità di chi sa donare e sa guardare indietro a chi non ce la fa» ha commentato il Vescovo. Presenti all’incontro anche il “sindaco sospeso” Paolo Mascaro e il commissario Prefettizio Giuseppe Priolo dai quali è giunta la notizia che il dormitorio di Sant'Eufemia verrà affidato per venti anni alla Caritas.