Non potrà avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati da moglie e figli. Da tempo l'uomo era stato segnalato alle forze dell’ordine
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Minacce, inseguimenti, intimidazioni. È accusato di atti persecutori R.A., settantenne lametino destinatario dell’ordinanza emessa dal gip del tribunale lametino Emma Sonni ed eseguita dagli agenti della Polizia di Stato di Lamezia Terme. Per l’uomo è stato disposta la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie e dai figli dai quali dovrà mantenere una distanza minima di 200 metri.
L’ordinanza di applicazione della misura cautelare trae origine dai numerosi interventi della squadra volanti del Commissariato nell’abitazione della famiglia in applicazione del cosiddetto “Protocollo Eva”. Svariate erano state le emergenze che avevano visto le forze dell’ordine prestare soccorso ai familiari dell’anziano.
In particolare, dagli approfondimenti investigativi di Polizia Giudiziaria, svolti con certosina attenzione dal personale dell’Ufficio Anticrimine del Commissariato di Polizia è emerso che R. A., in un’occasione, aveva costretto i familiari a chiudersi in casa, impedendo loro di uscire fino all’arrivo degli agenti.
In un altra circostanza, aveva inseguito minacciosamente il figlio, a bordo della propria autovettura, per circa un’ora, finché questi non aveva chiamato la Polizia ed era intervenuta una volante. Inoltre, aveva più volte proferito gravi minacce, anche di morte nei confronti dei familiari, sia telefonicamente che di persona ed anche nel luogo di lavoro del figlio.