VIDEO | A Corigliano-Rossano conferenza stampa alla presenza dell’europarlamentare Vincenzo Sofo che sottolinea le condizioni dell’area Jonica: ««Si paga lo scotto dell’arretratezza, non ci sono porti o aeroporti sviluppati»
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L’ingresso alla rete transeuropea dei trasporti Ten-T della tratta di statale 106 Catanzaro-Reggio Calabria (in una fase iniziale esclusa), la marginalizzazione dell’area Jonica dal contesto regionale, nazionale ed europeo, il ruolo dei commissari nella gestione dell’opere pubbliche, e la richiesta di dimissioni dell’attuale commissario Massimo Simonini.
La 106 fuori dal Pnrr
Sono i punti cardini emersi nel corso di una conferenza stampa voluta dal movimento Basta Vittime della 106 alla presenza dell’europarlamentare Vincenzo Sofo, del presidente del movimento Leonardo Caligiuri, del responsabile del comitato scientifico Fabio Pugliese, e del dirigente nazionale di Fdi Ernesto Rapani. Tutta la dorsale Jonica, dunque, riconosciuta dall’Unione Europea che ora vincola il Governo italiano, mediante anche l’accesso di un co-finanziamento europeo, a procedere al potenziamento e alla messa in sicurezza dell’infrastruttura. La statale 106 è stata esclusa dal Piano di nazionale di ripresa e resilienza e ciò non ha consentito all’Unione Europea di riconoscere la tratta come strategica.
Né potrà essere inclusa nel completamento della Core network (rete centrale) programmato per il 2030 a causa dei mancati investimenti dei governi del passato che hanno determinato la carenza di infrastrutture. «Si paga lo scotto dell’arretratezza, non ci sono porti o aeroporti sviluppati, in questo caso è difficile essere considerati strategici quando si è ritenuti periferici. Il dramma è che il Pnrr non ha messo tra le priorità questi ritardi. E tutto questo è una grande responsabilità dell’attuale Governo». Ad aggravare le condizioni dell’area Jonica la mancanza di una visione su come si vuole sviluppare l’intero territorio così da coalizzare le parti in causa senza conflitti.
Chiesta la revoca del commissario Simonini
Nella Calabria del Nord-Est è in atto uno scontro sul progetto Sibari-Rossano sulla base di proposte contrastanti. Un conflitto che si protrae da tempo e che non trova punti di contatto. Quale il ruolo dei commissari in questi casi? Duro il monito dell’europarlamentare: «I commissari sono li per decidere. Il commissario serve proprio a superare determinati meccanismi che rallentano il sistema». Il tema è stato ripreso dal responsabile del comitato scientifico Fabio Pugliese il quale ha sottolineato la grave condotta assunta dal commissario straordinario Massimo Simonini che, nelle ultime ore, ha disertato i lavori della quarta commissione della Regione Calabria per una apposita audizione. «È un problema di volontà politica. Il commissario agisce in deroga alle regole ordinarie, se Simonini avesse voluto avrebbe potuto procedere a prescindere dalle posizioni di singole amministrazioni comunali. E la paralisi è dovuta al fatto che Simonini è espressione di un Governo che non ha intenzione di investire sulla 106. Da qui la richiesta di Basta Vittime di procedere alla revoca di Simonini e alla nomina di un commissario calabrese».