Confidenze criminali

La soffiata al boss Patitucci su un blitz antimafia della Dda di Catanzaro, l’intercettazione agli atti di Recovery

Il capo della 'ndrangheta di Cosenza nel marzo del 2021 confidò a un uomo di San Lucido che già dalla sera prima era a conoscenza di un'operazione eseguita effettivamente nel Tirreno cosentino

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di Antonio Alizzi
9 agosto 2024
09:31

Recovery, l'inchiesta antimafia coordinata dai pm Vito Valerio e Corrado Cubellotti, permette di capire bene il ruolo di Francesco Patitucci all'interno della 'ndrangheta cosentina. Per come parla e non solo, è senza dubbio il vertice dell'associazione mafiosa degli italiani. Il boss infatti non lo nega neanche quando rende dichiarazioni spontanee nel corso del processo abbreviato di Reset, dove conferma di guidare un gruppo di "amici" con il quale commette reati, escludendo tuttavia qualsivoglia accordo con gli "zingari". Con gli Abbruzzese e affini vi sarebbe soltanto un patto di non belligeranza.


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Nell'indagine esplosa a maggio scorso sono tanti gli spunti investigativi "offerti" dai soggetti intercettati alla Dda di Catanzaro. Tra questi, c'è proprio Patitucci. Il capo della cosca "Lanzino", divenuto tale dopo la morte di Ettore Lanzino, aveva le microspie in casa sia quando abitava a Rende con l'ex moglie Rosanna Garofalo che quando conviveva a Cosenza con la nuova compagna. Parliamo dei primi mesi del 2021. In questo caso, gli investigatori hanno avuto la possibilità di ascoltare due colloqui interessanti.

Il caso Acri

Il primo con Antonio Illuminato, con il quale parlava di "cestini" da portare al mare, probabilmente ai Calabria di San Lucido, e del caso Acri, dove un soggetto, in passato consigliere comunale, non riusciva a mantener fede agli impegni assunti circa il pagamento di un carico di droga. "Deve dare 500 euro ad inizio mese", aveva detto Patitucci, imponendo le direttive ai suoi presunti sodali da far recapitare ai diretti interessati.

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La "soffiata" al boss di 'ndrangheta

Il secondo incontro invece è con Giuseppe Calabria, fratello di Pietro, oggi al 41 bis, ritenuto dalla Dda di Catanzaro, esponente del presunto clan di 'ndrangheta operante tra San Lucido e Paola. Con Giuseppe Calabria, il boss Francesco Patitucci parla di tutto e di più, in virtù di un'amicizia che dura da anni. Ed è proprio in questa circostanza che Patitucci fa riferimento a un blitz della Dda di Catanzaro, affermando di aver avuto la "soffiata" da un membro della Guardia di Finanza. «Quello di stanotte me lo avevano detto e si è trovato a pennello…». Di quale operazione parla il boss? La visita di Giuseppe Calabria risale al 10 marzo 2021, il giorno prima l'ufficio inquirente, diretto all'epoca dal procuratore capo Nicola Gratteri, aveva eseguito l'ordinanza cautelare relativamente all'indagine "Katarion", 33 arresti in tutto nell'ambito delle presunte attività illecite della cosca Muto di Cetraro.

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