VIDEO | La Calabria è stata il principale sponsor degli Incontri di Paolo Mieli, una serie di interviste realizzate dal noto giornalista a personaggi dello spettacolo nell’ambito del Festival dei due mondi. I soldi utilizzati provengono da una tranche di 300mila euro di fondi europei destinati al turismo, ma a parte la visibilità mediatica ottenuta dal governatore non si percepiscono vantaggi per il settore
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Mai lesinare risorse sulla cultura, soprattutto se si può ottenere un po’ di visibilità mediatica da capitalizzare quando servirà.
Deve aver pensato questo il presidente della Regione Mario Oliverio quando ha deciso che la Calabria aveva l’impellente necessità di sponsorizzare una serie di interviste realizzate da Paolo Mieli, ex direttore del Corriere della Sera e tra i più autorevoli intellettuali italiani, nell’ambito del Festival dei due mondi di Spoleto, che si è tenuto dal 29 giugno al 15 luglio.
Fondi europei per la trasferta umbra
Un’operazione per la quale è stata utilizzata una fetta dei 300mila euro pescati nel calderone dei fondi Pac 2014/2020, finalizzati «all’implementazione dell’offerta e del prodotto turistico calabrese», come si legge nella rimodulazione del Piano regionale di sviluppo turistico, approvata il 14 giugno scorso dalla giunta su proposta dello stesso governatore. Soldi che nelle intenzioni della delibera, la numero 244, dovrebbero anche bastare per finanziare, non si sa bene in che misura, un festival itinerante della musica etnica calabrese.
Oliverio tra Freccero e la Carrà
In che modo la partecipazione del presidente della Regione alla manifestazione umbra potesse “implementare” l’offerta turistica calabrese non è affatto chiaro, perché nelle undici interviste realizzate da Mieli, di Calabria non si è parlato molto. Visto che al fianco di personaggi come Carlo Freccero, Raffaella Carrà, Marco Travaglio, Franca Leosini, Gabriele Muccino, Paola Cortellesi e via così, l’unico calabrese a confrontarsi con il noto giornalista è stato, l’8 luglio scorso, proprio Gerardo Mario Oliverio.
Intervista senza patemi
Più che un’intervista, però, è sembrata una chiacchierata tra vecchi amici, con le distanze annullate da un affettuoso “Tu” e con il governatore mai incalzato da domande scomode. Una comparsata che gli ha comunque fruttato qualche articolo sulla stampa regionale e nazionale, questi ultimi sollecitati probabilmente dall’affermata società che promuove annualmente la rassegna di Mieli, Hdrà, gruppo di primo piano nel settore della comunicazione e del marketing, con sede a Roma e Milano, che ha già avuto tra i suoi committenti clienti del calibro di Rai, Mediaset, AirFrance, Alitalia, Poste italiane, Inps, passando per ministeri assortiti e presidenza del Consiglio dei ministri.
Della Calabria non c'è traccia
Alti livelli, insomma. Ma cosa ci guadagni il turismo calabrese è tutto da capire. Sul sito del Festival dei due mondi, della Calabria non c’è la minima traccia. Eppure, nella delibera con la quale è stata decisa la trasferta umbra, la kermesse di Spoleto viene definita come «un notevole strumento di visibilità per la Regione, in grado di veicolare l’offerta turistica della destinazione Calabria ed intercettare nuovi flussi». Se questo era davvero l’obiettivo sembra proprio che sia stato mancato.
Unico indizio della sponsorizzazione, infatti, era il logo della Regione che faceva capolino dal palco sul quale l’ex direttore del Corsera ha intervistato i suoi ospiti. Per il resto nulla di percepibile.
Salvo prova contraria, dunque, sembra che per ora dall’intera operazione abbia tratto vantaggio soltanto la visibilità mediatica di Oliverio. Un po’ poco per giustificare la spesa, che è comunque molto difficile da quantificare con precisione, perché, come accennato, quei 300mila euro dovrebbero servire anche per l’organizzazione di un non meglio precisato festival della musica etnica, che trova spazio nella stessa delibera di giunta che ha rimodulato il Piano di sviluppo turistico.
Trasparenza appannata
Consultare online il Bollettino ufficiale della Regione Calabria, alla ricerca di riscontri per i singoli atti di spesa, è quasi una missione impossibile, a causa del motore di ricerca del Burc che non funziona “per contenuti”, cioè utilizzando parole chiave. Se proprio si è ostinati, bisogna passare ore a cliccare compulsivamente sulla ricerca “avanzata”, che invece funziona ma richiede l’inserimento di parametri, come il numero dell’atto al quale si vuole accedere o il periodo in cui è stato emesso, che per ovvie ragioni spesso non si possono conoscere in anticipo.
Il No di Orsomarso in commissione
Nonostante le difficoltà di consultazione che appannano pesantemente la trasparenza dell’attività amministrativa imposta dalla legge, alla fine qualcosa è saltato fuori. Oltre alla delibera di giunta con la previsione di spesa complessiva, infatti, nei meandri del database regionale è rintracciabile anche il resoconto della commissione Bilancio e Programmazione, presieduta da Giuseppe Aieta, che il 29 giugno scorso ha dato il via libera alla partecipazione della Regione alla manifestazione umbra, la quale, guarda caso, iniziava nello stesso giorno, registrando come unico voto contrario quello del consigliere Fausto Orsomarso.
Enrico De Girolamo