Attualmente è procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere. Aveva presentato domanda per sostituire Nicola Gratteri passato alla procura di Napoli
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Un candidato in meno per la procura di Catanzaro. Nell'ultimo Plenum, svoltosi a "Palazzo Bachelet", il Consiglio Superiore della Magistratura ha deciso di nominare il magistrato Antonio D'Amato quale nuovo procuratore capo antimafia di Messina. D'Amato, già consigliere togato del Csm, attualmente ricopre il ruolo di procuratore aggiunto a Santa Maria Capua Vetere, lavorando tutti i giorni a stretto contatto con il procuratore calabrese Pierpaolo Bruni, che guida da alcuni mesi l'ufficio direttivo campano.
Antonio D'Amato, che nel 1989 aveva iniziato la carriera di pubblico ministero a Palmi, era tra gli aspiranti procuratori avendo presentato mesi fa la domanda per l'incarico direttivo a seguito dell'addio di Nicola Gratteri, passato nel mese di ottobre del 2023 alla procura di Napoli, l'ufficio inquirente più grande d'Italia. D'Amato quindi coordinerà la Dda di Messina, un territorio da sempre a stretto contatto con la provincia di Reggio Calabria, dove i mondi criminali si incrociano in varie attività illecite.
In corsa per la procura di Catanzaro rimangono dunque i togati Salvatore Curcio, Alberto Liguori, Gerardo Dominijanni, Rosa Volpe, Vincenzo Capomolla, Giuseppe Lombardo, Domenico Fiordalisi e Luca Tescaroli.