Si celebra oggi la Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. L’appuntamento è riconosciuto ufficialmente dallo Stato con la legge n. 20 dell’8 marzo 2017. Diversi esponenti del mondo politico hanno voluto rendere omaggio alla giornata. Ne riportiamo i contributi.

Bruni: «I giovani hanno diritto ad un futuro senza criminalità»

«La paura possiamo sconfiggerla con l'affermazione della legalità. Oggi ricordiamo chi ha pagato con la vita il suo impegno per affermare il diritto a essere uomini liberi che non hanno voluto sottomettersi alle atrocità delle mafie. Il significato della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che ricorre oggi, è proprio questo: onorare chi ha dato la propria vita opponendosi alla violenza delle organizzazioni criminali». Così Amalia Bruni vicepresidente della Commissione contro la 'ndrangheta in seno al Consiglio regionale.

«Le mafie si evolvono, si modernizzano, si riorganizzano - aggiunge Bruni - come delle vere e proprie holding e si insinuano dappertutto, soprattutto quando trovano terreno fertile e poca attenzione da parte dei cittadini e delle Istituzioni. Siamo tutti chiamati a svolgere un ruolo fondamentale, quello delle sentinelle della legalità per contrastare il crimine e tutelare gli spazi di civiltà. Questa giornata fortemente voluta da Libera e da Avviso Pubblico ha una valenza sociale di grandissima importanza, perché ricorda a tutti che solo con l'impegno quotidiano possiamo tenere testa a chi vuole arricchirsi commettendo reati e spargendo sangue e violenza. Lo dobbiamo a noi stessi ma anche ai nostri giovani, i quali hanno diritto ad un futuro senza criminalità organizzata che ruba costantemente il loro avvenire». «Se vogliamo sperare che la nostra terra abbia una vera occasione di riscatto - sostiene ancora Bruni - dobbiamo lottare tutti insieme per diffondere la cultura della legalità ad ogni livello. E questo traguardo possiamo raggiungerlo lavorando quotidianamente senza cedere alla paura tenendo sempre la testa alta».

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Antoniozzi, l’omaggio a Scopelliti e Alfano

«Potremmo citare i grandi martiri morti per combattere tutte le mafie, ma oggi voglio ricordare Antonino Scopelliti e Beppe Alfano come simboli di una vita straordinaria». Lo scrive Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera in occasione della giornata mondiale dedicata alle vittime delle organizzazioni criminali. «Antonino Scopelliti era un requirente straordinariamente capace - aggiunge Antoniozzi - così onesto da rifiutare sdegnosamente la corruzione e cinque miliardi di lire, sapendo con questo di andare incontro a un tragico destino. Beppe Alfano era un giornalista ribelle, di destra ma anarchico,che visse la lotta contro la mafia con una corporeità che lo condusse fino alla morte. Ancora oggi le mafie sono potenti ma sbaglia chi pensa che alberghino nel sud perché sappiamo che si mimetizzano dappertutto, forti di una potenza economica impressionante».

«Scopelliti ed Alfano - sostiene ancora il vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera - sono l'emblema di due regioni, la Calabria e la Sicilia, che hanno dato grandi figli alla nazione e che rifiutano ogni tipo di mafie, comprese quelle' bianche' che ancora oggi, purtroppo continuano a calpestare diritti e libertà e che sono i nostri nemici mortali».

Fiorita: «21 marzo simbolo di un impegno»

«Il 21 marzo non è una data tra le tante, che pure doverosamente celebriamo perché i temi lo meritano. Il 21 marzo rappresenta il simbolo tangibile di un impegno e di un dovere quotidiani che non debbono mai venire meno. Le vittime innocenti delle mafie, la loro memoria viva, richiama ciascuno di noi alla propria responsabilità, perché niente è più efficace di quel sangue versato per segnare il confine nitido tra il bene e il male». È quanto afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita.

«Celebrare questa giornata - aggiunge Fiorita - significa dunque affermare con nettezza da che parte stiamo e da che parte abbiamo deciso di collocare la nostra vita. Quando anni fa decidemmo di dare vita a Catanzaro al coordinamento di Libera, l'associazione di promozione sociale animata da don Luigi Ciotti e alla quale si deve l'organizzazione di questa Giornata, intitolammo quel coordinamento alla memoria di Pasquale Cristiano e Giuseppe Tramonte, i due netturbini assassinati dalla 'ndrangheta a Lamezia Terme. Un delitto brutale e rimasto impunito. Oggi, da sindaco del capoluogo sento di dover fare mie le ragioni della Fondazione Trame dell'Associazione Antiracket Lamezia Ala, che hanno presentato istanza al procuratore Gratteri affinché le indagini su quell'attentato vengano riaperte e si renda giustizia a quei morti innocenti. Catanzaro si associa alla richiesta che sia fatta piena luce perché questa battaglia diventi patrimonio comune e affinché si rafforzino tra la gente i valori di giustizia, libertà, onestà e convivenza civile».