«Se la madre di De Stefano ha avuto la pensione d’invalidità è solo perché le toccava». Lo ha dichiarato il senatore di Area Popolare, Giovanni Bilardi, nel corso di un’intervista a “Gli intoccabili”, il format dell’emittente LaC e in onda ogni giorno alle ore 23.30 con Gli Intoccabili Cult - una striscia di approfondimento sui temi trattati nella prima stagione.


Bilardi ha risposto alle domande del giornalista di LaC Consolato Minniti e del co-autore del format, Alberto Micelotta, i quali hanno chiesto al senatore se confermasse o meno le dichiarazioni del pentito Salvatore Aiello, il quale riferiva che Paolo Rosario De Stefano, «in quel periodo davvero faceva quello che voleva, erano talmente padroni della cosa … della città», che in un’occasione «gli ho sentito dire a Giunco di andare da Bilardi e fargli dare la pensione a sua madre», poiché «Bilardi allora era medico alla commissione invalidi». Bilardi non ha smentito l’affermazione del collaboratore di giustizia, spiegando di non ricordare l’episodio, ma che «ammesso e non concesso tutto questo, il punto è vedere se uno la professione di medico la fa bene oppure male», rimarcando che se la pensione l’ha avuta «è perché le toccava»

 

Sui suoi rapporti con l’avvocato Paolo Romeo, ritenuto il vertice assoluto della cupola degli “invisibili” della ‘ndrangheta, Bilardi ha sottolineato come «Paolo (Romeo, ndr) era uno che di politica s’interessava. Anche se c’incontravamo per strada parlavamo sempre ed esclusivamente di politica. Magari così si può avere un input per risolvere un problema». Alla domanda se fosse, ad un certo punto, necessario, per un politico, interfacciarsi con Romeo (descritto come baricentro degli equilibri politico-criminali reggini) il senatore ha risposto: «Ma non è meglio che facciamo il processo e vediamo se davvero Romeo era quello che si dice o meno? Sono molto curioso di capire come finisce questa storia. Molto curioso…».