Sono le dichiarazioni rese da un ex boss della Sacra corona unita oggi pentito, Salvatore Annacondia, durante l'interrogatorio reso nel processo 'Ndrangheta stragista in corso a Reggio Calabria. Ascolta l'interrogatorio
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Si chiama Salvatore Annacondia. È un ex boss della Sacra Corona Unita, un pluriomicida, già collaboratore di giustizia e figura di secondo piano tra i pentiti sentiti nel corso del processo ‘Ndrangheta stragista.
Lo chiamano Manomozza, perché da ragazzo, praticando la pesca di frodo con l’esplosivo, gli saltò una mano. Dice che i mafiosi di un certo livello, gente come lui, non perdono mai la calma. Per sua stessa ammissione, non si faceva scrupolo ad assassinare a sangue freddo chi non saldava i debiti di droga: uomini, ma anche donne. È una figura minore, come detto, tra il nugolo di pentiti passati in rassegna nello storico processo ‘Ndrangheta stragista in corso in Corte d’assise d’appello a Reggio Calabria. Nel corso delle udienze, però, pronunciò una frase che rimarrà scolpita nelle cronache: «La ‘ndrangheta è la grande mamma di tutti», dice Salvatore Annacondia al procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo che lo sta interrogando in aula.
L’audio che contiene le sue dichiarazioni è stato fatto sentire nella nona puntata di Mammasantissima – Processo alla ‘ndrangheta. «In Campania c’è la camorra – dice Annacondia - in Puglia c’è la Sacra corona unita, in Sicilia c’è Cosa nostra…E la ‘ndrangheta calabrese è la grande mamma dottore. Si può dire che la famiglia calabrese è la più potente al mondo».