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«Mettiti al telefono e convoca uno per uno i nostri… domenica devono andare a votare alle primarie… Che se va Oliverio ce lo giochiamo il Campo, perché Oliverio è con la Bruno Bossio». Leonardo Sacco, il ras crotonese dell’accoglienza, il governatore della Misericordia fulcro del sistema di malaffare scoperchiato dall’inchiesta della Procura antimafia di Catanzaro, votò e fece votare alle primarie del Partito democratico 2014.
Votarono Gianluca Callipo, ma più che un voto “per”, fu un voto “contro”. Neppure contro Mario Oliverio, ma contro al parlamentare dem in Commissione antimafia Enza Bruno Bossio che sul Cara di Isola certe cose, forse non ascoltata abbastanza, le denunciava da anni.
E ci sono fiumi d’intercettazioni che il Ros di Catanzaro ha acquisito nel contesto della sua formidabile attività investigativa che ha consentito al procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e ai pm Domenico Guarascio e Vincenzo Capomolla.
Cruciali, ad esempio, alcune captazioni - come svela oggi Il Quotidiano del Sud - con Fabiola Marrelli, poi nominata direttore con delega alle finanze del Cara, e con un indagato poi finito agli arresti, Domenico Tipaldi. Un fiume di intercettazioni, quelle agli atti delle indagini, che mostrano il legame da doppio filo del sistema Misericordia con la politica. Come nel 2014, quando si spese per Gianluca Bruno, attuale sindaco di Isola Capo Rizzuto, candidato alle regionali tra le fila di Forza Italia.