Teresa Scavelli è stata insignita dal Presidente Mattarella dell'onorificenza più alta della Repubblica. Originaria di Crotonei morì il 2 settembre 2020 in Svizzera a causa dell'aggressione di un 22enne con problemi psichici
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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha assegnato a Teresa Scavelli la Gran Croce d'Onore alla Memoria. La donna, 46 anni, originaria di Cotronei, venne uccisa da un aggressore il 2 settembre 2020 in Svizzera, sacrificandosi per salvare la vita a tre bambini che accudiva. La notizia dell'assegnazione del riconoscimento è stata comunicata dal ministero degli Esteri all'avvocato Francesco Verri, difensore dei figli della baby sitter.
«La signora Scavelli - è scritto nella motivazione dell'onorificenza, la più alta della Repubblica - non ha esitato a mettere la sicurezza e la stessa sopravvivenza dei minori a lei affidati davanti alla propria vita, sacrificandola in nome dei più alti valori umani e morali. Ella si è pertanto proposta come straordinario esempio anche per l'immagine dei cittadini italiani inseriti nella società svizzera».
Verri aveva chiesto il riconoscimento all'Ambasciatore italiano a Berna, al console generale a Zurigo e al console onorario di San Gallo, la città dove è avvenuto il tragico episodio in cui ha perso la vita anche l'aggressore per mano della polizia. Anche l'ex presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Domenico Tallini, aveva chiesto l'onorificenza rivolgendosi al ministro Di Maio e questi gli aveva dato pubblicamente rassicurazioni.
«È una decisione importantissima - ha detto Verri - che testimonia sia l'eroismo della povera Teresa sia l'attenzione dello Stato italiano al suo caso. In Svizzera, invece, purtroppo tutto tace. Le indagini sono in corso e capisco che ci voglia del tempo. Spero vivamente che la magistratura elvetica ci dia presto gli elementi per capire se la tragedia si poteva evitare».
«Apprendo con riconoscenza e commozione la notizia dell'attribuzione alla nostra Teresa della Gran Croce alla memoria - dice Nicola Belcastro, sindaco di Cotronei - questa è una dolorosa storia di eroismo e di immigrazione che racconta il coraggio e la sofferenza dei nostri connazionali che hanno servito e servono altri Paesi e altre comunità fino all'estremo sacrificio».