VIDEO | Il presidente ff tuona contro le Asp che non avrebbero caricato i dati nella piattaforma nazionale facendo risultare la regione come la meno virtuosa nella campagna vaccinale. Ma anche con l'aggiornamento resteremmo in fondo alla classifica
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Nino Spirlì sbraita contro le Asp che non aggiornerebbero i dati sulle vaccinazioni relegando così la Calabria all'ultimo posto nella classifica nazionale sulle somministrazioni di fiale. «Oggi è il giorno della verità», annuncia il presidente ff, dichiarando che all'appello mancherebbero 23mila dosi inoculate nei giorni scorsi ma non ancora inserite nei conteggi trasmessi a Roma. In realtà, se il dato del governatore venisse confermato, oggi sarebbe al massimo il giorno della mezza verità. Perché, si sa, i politici magari mentono, ma i numeri no.
Il j'accuse di Spirlì contro le aziende sanitarie provinciali non tiene, infatti, conto di un dettaglio: la matematica. Stando ai dati consultabili sul sito del governo, contestati dall'erede di Santelli, in Calabria i vaccini distribuiti sarebbero soltanto il 78,3% di quelli disponibili in regione: 413.884 su 528.530. Se però aggiungiamo le fantomatiche 23mila dosi non riportate, eccoci arrivare a quasi 437mila dosi inoculate. Ossia l'82,6% del totale.
Un dato senza dubbio migliore del precedente, ma con un non trascurabile (seppur trascurato dal governatore) difetto di fondo: pur ritoccando i numeri al rialzo, la regione resterebbe in fondo all'elenco di quelle italiane in cui si vaccina di più. Circa un punto percentuale in meno dell'83,5% registrato in Basilicata, penultima in classifica, e il 7% in meno della media nazionale, che sfiora il 90%. Ultimi eravamo e ultimi rimarremmo quindi, nel giorno della verità sarebbe il caso di dirla fino in fondo. Magari spiegando anche finalmente nel dettaglio come mai, nella classifica sui vaccinati della categoria “altro”, siamo invece in testa.
giuliani@lactv.it