Per la frana di Maierato non ci sono colpevoli: tutti gli imputati sono stati assolti per non aver commesso il fatto. Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia (presidente il giudice Gianfranco Grillone) ha accolto la richiesta avanzata dal pm della Procura di Vibo Valentia, Filomena Aliberti, e ha così chiuso il processo che mirava a chiarire cause e responsabilità per la frana che il 15 febbraio 2010 ha sconvolto l’assetto territoriale del piccolo centro confinante con Vibo Valentia.  

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La sentenza di assoluzione del Tribunale interessa i seguenti imputati: Silvano Fiorillo, 54 anni, di Piscopio, titolare dell’azienda “Marten srl” attiva nella produzione di saponi; Gianfranco Comito, 66 anni, di Vibo Valentia, all’epoca dei fatti dirigente pro-tempore della Provincia di Vibo del settore “Difesa del suolo e controllo degli scarichi delle acque”; Francesco De Fina, 73 anni, di Sant’Onofrio, dirigente pro-tempore della Provincia di Vibo; Giorgio Cinquegrana, 67 anni, responsabile del servizio Urbanistica e Ambiente del Comune di Maierato; Silvio Silvaggio, 71 anni, responsabile dell’Ufficio tecnico e del settore Urbanistica del Comune di Maierato; Carmine Sardanelli, 86 anni, di Pizzo Calabro, titolare della ditta “Intertonno srl” che si occupa della lavorazione del tonno; Giacinto Callipo, 50 anni, di Vibo Valentia, titolare della “Vercall” attiva nella verniciatura di profilati in alluminio; Domenico Antonio Bilotta, 90 anni, di Pizzo Calabro, legale rappresentante della “Vetromed spa”, azienda attiva nella lavorazione del vetro.  

La sentenza è arrivata dopo alcune consulenze dei periti che non avevano fornito prova di alcuna correlazione tra l’evento della frana e la responsabilità penale degli imputati. Le consulenze hanno ritenuto l’evento franoso come «eccezionale» in termini geomorfologici e dipeso da eventi legati alle attività antropiche che si sono verificate in quel momento storico nell’area interessata. Continua a leggere sul Vibonese.